L’errore che non devi mai commettere quando apri una scatoletta di tonno

Quante volte preparando un piatto di pasta o un'insalata abbiamo aperto una scatoletta di tonno e lasciato scolare l'olio nel lavandino?

Quante volte preparando un piatto di pasta o un’insalata abbiamo aperto una scatoletta di tonno e lasciato scolare l’olio nel lavandino?

Un errore che nessuno di noi dovrebbe più commettere. Perché anche gli oli di conservazione dei cibi in scatola (tonno, funghi, carciofini, condimento per riso ecc.) vanno smaltiti correttamente e conferiti ai centri di raccolta insieme a oli vegetali e grassi animali usati per fritture.

Perché raccoglierlo? Raccogliendo l’olio alimentare esausto, anche quello delle scatolette di tonno, proteggiamo l’acqua e l’ambiente. Ogni cittadino produce circa 3 kg all’anno (media nazionale) di olio derivante dalla conservazione di alimenti, dalla cottura dei cibi e dalla frittura, ma solo un quarto viene recuperato. Eppure, se disperso nell’ambiente, l’olio vegetale esausto può essere altamente inquinante per il sottosuolo per la flora, per laghi e fiumi.

Inoltre, versare l’olio direttamente nel lavandino provoca un intasamento delle tubature, problemi alle condotte fognarie e al funzionamento dei depuratori e produce cattivi odori in caso di ristagno.

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