Tre milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Per la prima volta, Coca Cola insieme ad altre multinazionali rivela quanta plastica produce, ovvero 200mila bottiglie al minuto.
Tre milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Per la prima volta, Coca Cola insieme ad altre multinazionali rivela quanta plastica produce, ovvero 200mila bottiglie al minuto.
Gli scienziati hanno lanciato l’allarme da tempo, se si continua a questo ritmo il rischio è che nel 2050 in mare ci sia più plastica che pesci. Come sappiamo, il non corretto smaltimento e l’inciviltà continuano a causare gravi danni all’ambiente: la plastica distrugge la biodiversità e uccide pesci e uccelli.
Oltre a fare la nostra parte, ci si aspetterebbe che anche le multinazionali che hanno in mano l’economia mondiale, la facessero e uscissero dalla segretezza sul loro impatto globale.
I dati Coca Cola del produttore sono stati forniti alla campagna elettorale di Ellen MacArthur, che sta spingendo le grandi aziende e i governi a fare di più, per contrastare l’inquinamento plastico. Le cifre, che finora la multinazionale della bevanda analcolica più conosciuta al mondo, finora non aveva mai voluto rivelare, si riferiscono al 2017 e parlano della quantità di imballaggi prodotti.
Anche altre aziende come Mars, Nestlé e Danone (31 in tutto) e si parla di circa 8milioni di tonnellate di imballaggi in plastica all’anno. C’è chi però ancora non ha fatto una svolta in tal senso, ovvero pur aderendo all’impegno globale di ridurre l’inquinamento plastico, non ha voluto diffondere i dati. Tra questi ci sono Pepsi Co, H & M, L’Oréal, Walmart, Marks & Spencer e Burberry.
Chi ha scelto la trasparenza non ha diffuso solo i dati, ma secondo la Ellen MacArthur Foundation, deciso di impegnarsi seriamente per il contrasto agli imballaggi.
“La decisione di oltre 30 società di comunicare pubblicamente i volumi annuali di imballaggi in plastica nella relazione è un passo importante verso una maggiore trasparenza. Ci complimentiamo con le aziende che pubblicano questi dati e incoraggiamo tutte le aziende che producono e usano la plastica a divulgare la propria impronta ecologica “, ha affermato la fondazione.
Ricordiamo che l’impegno globale comprende anche l’eliminazione totale degli imballaggi monouso, la creazione di un’economia circolare. Piccoli passi avanti ma come spiegano dalla fondazione, si è ancora lontani dalla risoluzione del problema.
“Bisogna non abbassare la guardia per compiere veri progressi nell’affrontare l’inquinamento plastico globale entro il 2025 e passare dall’impegno all’azione è fondamentale”.
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Dominella Trunfio