Le gomme da masticare si trasformano in smartphone: in Argentina arriva la differenziata della ‘cicca’

Macchie nere su strade e marciapiedi. Sappiamo tutti che si tratta delle gomme da masticare, che invadono gli spazi pubblici. Un rifiuto piccolo ma sempre più “ingombrante” e difficile da smaltire. Almeno fino ad ora. In Argentina è nata infatti GumPoint, un'iniziativa volta a differenziare e riciclare i chewing-gum per utilizzarli poi come materia prima per la realizzazione di scarpe, tablet e smartphone

Macchie nere su strade e marciapiedi. Sappiamo tutti che si tratta delle gomme da masticare, che invadono gli spazi pubblici. Un rifiuto piccolo ma sempre più “ingombrante” e difficile da smaltire. Almeno fino ad ora. In Argentina è nata infatti GumPoint, un’iniziativa volta a differenziare e riciclare i chewing-gum per utilizzarli poi come materia prima per la realizzazione di scarpe, tablet e smartphone.

GUMPoint è la prima iniziativa dell’America Latina volta al riciclo delle gomme, con l’obiettivo di trasformarle in una gamma di nuovi polimeri per la produzione di plastiche.

Non è il primo né l’ultimo caso, ma la novità è che la gomma da masticare avrà appositi cestini per la differenziata studiati ad hoc. Simili alle cassette della posta, i Bins – è questo il loro nome – potranno essere installate nelle città permettendo di raccogliere i chewing-gum.

Anche i Bins sono costruiti con materiale riciclato. È facile vederli grazie al loro colore rosa brillante che ricorda proprio le gomme da masticare. Così non passeranno di certo inosservati in mezzo al paesaggio urbano.

Una volta che il bidone è pieno, un servizio specializzato ne raccoglie il contenuto e le gomme subiranno un processo di riciclaggio unico per produrre una vasta gamma di nuovi prodotti.

Una chimera? Tutt’altro visto che GumPoint è un progetto imprenditoriale emerso in una scuola di specializzazione dell’Università di San Andrés e portato avanti da quattro studenti. Questi ultimi hanno lavorato tre mesi per trasformare il progetto in qualcosa di appetibile per gli imprenditori, superando i confini accademici e arrivando nel mondo reale.

“GUMPoint ha basato la sua idea originale in un vero e proprio processo di riciclaggio a circuito chiuso. I nostri cestelli, in posizione strategica, permettono di intercettare la gomma prima che raggiunga il suolo, impedendo di danneggiare l’immagine della città e di diventare fonti di contaminazionespiega il team.

La trasformazione della gomma per ottenere il prodotto finito comprende varie fasi: si va dalla raccolta allo stoccaggio, alla separazione dei rifiuti, pulizia e disinfezione, cernita e polverizzazione, essiccazione, estrusione e calandratura. Il risultato finale sono dei veri e propri pellet confezionati in sacchetti di plastica di 5 chili.

“Abbiamo trovato un nuovo materiale in grado di trasformarsi in un gran numero di elementi: oggetti di design, stivali di gomma e sandali, telefoni cellulari, imballaggi e altro”.

I primi prodotti realizzati con le gomme “riciclate” potranno essere immessi sul mercato nei primi mesi del 2016. Fino ad allora, l’obiettivo di GumPoint sarà il raggiungimento di accordi con i principali partner sia pubblici che privati.

Francesca Mancuso

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