Una lunga lista di nuove specie di pesci tropicali si sta stabilendo nel nostro mare – con pericolose conseguenze per il nostro ecosistema
Una lunga lista di nuove specie di pesci in arrivo dal Canale di Suez si sta stabilendo nel nostro mare – con pericolose conseguenze per il nostro ecosistema. I pesci coniglio sono erbivori voraci, responsabili della “deforestazione” dei fondali, in cui creano veri e propri deserti al loro passaggio
Linosa, una piccola isola dell’arcipelago delle Pelagie (a largo delle coste della Sicilia) sta assistendo a una vera e propria invasione di pesci coniglio, caratterizzati da spine velenose che possono pungere e fare male. Il pesce coniglio (nome scientifico Siganus luridus) è un pesce tutt’altro che indigeno: è infatti una specie tropicale, nativa delle acque dell’Oceano Pacifico e di quello Indiano.
Dopo l’apertura del Canale di Suez nel 1869, il pesce coniglio ha fatto il suo ingresso nelle acque orientali del Mar Mediterraneo, ed è stato avvistato per la prima volta a largo delle coste greche nel 1964. Negli ultimi anni, tuttavia, le colonie di questa specie si sono addentrate sempre più nel nostro mare, attratte dall’abbondanza di alghe (il loro cibo preferito) e finendo anche nelle acque di fronte alla Sicilia e alla Francia.
Il pesce coniglio non è l’unico esempio di pesce tropicale che ha trovato casa nel Mar Mediterraneo. Sono infatti più di 70 le specie tropicali avvistate lungo le coste greche, italiane, francesi e spagnole: fra queste, il pesce leone (Pterois miles), il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), il pesce flauto (Fistularia commersonii) e l’aringa a strisce (Etrumeus golanii).
Questo accade perché le acque del nostro mare – a causa del riscaldamento climatico, dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento dei livelli dei mari – stanno diventando via via più calde e più salate. Conseguentemente, i pesci che un tempo vivevano nelle acque calde tropicali iniziano a trovare nelle nostre acque un habitat più accogliente e favorevole alla loro sopravvivenza. Un fenomeno che non si limita al solo Mediterraneo, ma che si può osservare purtroppo anche in altre parti del mondo – come Australia, Giappone e Sud Africa.
Ma quali sono le conseguenze di questa ‘invasione’? L’avvento di animali estranei all’ecosistema marino del Mar Mediterraneo rappresenta senza dubbio una minaccia per la biodiversità, ma anche per la salute pubblica e per il settore della pesca; i pesci coniglio, per esempio, mangiano così tante alghe da trasformare i fondali in distese aride e brulle, distruggendo l’habitat delle specie native. Altri pesci invece sono altamente velenosi per l’uomo ma spesso finiscono nelle reti dei pescatori, contaminando con il loro veleno anche specie destinate al consumo umano.
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Fonte: Marine and Freshwater Research / The Royal Society
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