Geco: tutte le curiosità, la simbologia e perché porta fortuna

Il geco è il cugino lontano della lucertola ed è famoso per i suoi bellissimi colori e perché è in grado di mimetizzarsi con l’ambiente che lo circonda.

Il geco è il cugino lontano della lucertola ed è famoso per i suoi bellissimi colori e perché è in grado di mimetizzarsi con l’ambiente che lo circonda. Al contrario dei falsi miti che lo circondando, non è velenoso e non fa male alle donne incinte, anzi: è un ottimo predatore di zanzare!

I Gekkonidae sono una famiglia di rettili di modeste dimensioni, noi li conosciamo come gechi dai colori che vanno dal maculato fino al grigio e al giallo. Sono animali che vivono in ambienti temperati e in tutto il mondo, vediamo assieme qualche curiosità, simbologia, perché si dice che il geco porti fortuna (e perché non cacciarlo se lo troviamo in casa).

Geco: curiosità

Il geco è un animale che ha sempre affascinato tutti, difficilmente qualcuno prova paura nel vederne uno, perché il suo aspetto è curioso. Forse non tutti sanno che riescono ad attaccarsi e staccarsi in qualsiasi superficie senza la necessità di usare secrezioni adesive.

Per questo riusciamo a vederli sulle pareti, nel soffitto, su una minuscola foglia e via dicendo. Dove sta il segreto? Nella forza di Van der Waals, dal nome dello scienziato tedesco che l’ha identificata per primo. In pratica è un’attrazione che si verifica tra le molecole, il geco ha dei minuscoli peli delle zampe. Una singola zampa può sostenere un peso pari a 20 volte quello del geco. I peli sono in tutto 2milioni, immaginate quindi perché possono zampettare facilmente da un soffitto all’altro.

Questi rettili possono resistere a una forza di trazione pari al peso di circa 2 kg il che consente loro di aggrapparsi a una foglia dopo una caduta toccandola con una sola zampa.

Un’altra curiosità è che sono gli unici rettili a emettere un verso che non è il comune sibilo. Infine alcune specie si generano per partenogenesi, ovvero le femmine sono capaci di riprodursi senza accoppiarsi con il maschio. Ancora, grazie ad un processo di autotomia, mediante la contrazione di muscoli appositi, il geco è in grado di amputarsi volontariamente la coda. Questo processo gli ritorna utile per distrarre i predatori e quindi liberarsi di loro senza correre il rischio di essere mangiato. La coda successivamente ricresce velocemente e della stessa lunghezza.

Geco: simbologia e credenze popolari

Secondo la tradizione degli indigeni australiani e neozelandesi il geco rappresenta il valore dell’adattabilità, perché è un animale che sopravvive alle difficoltà, come si suol dire si adatta ad ogni situazione.

E’ un rettile rettile, tenace e tranquillo a cui gli aborigeni polinesiani attribuiscono poteri soprannaturali e lo guardano con un senso di timore e reverenza. Esattamente come le tartarughe, i gechi sono considerati animali che fanno da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, silenziose sentinelle del passato.

Nelle Filippine e in Thailandia, dove vive il geco Tokai si narra che se alla nascita di un bambino viene udito il canto del Tokai il nascituro avrà una vita lunga e felice. La simbologia del geco è sempre una simbologia dalla carica positiva, qualsiasi sia il tipo di cultura presa in considerazione, anche se una antica credenza popolare vuole che se si vede un geco ridere allora è un presagio di malattia o di sfortuna.

Geco: perché porta fortuna

Avere un geco in casa è considerato di buon auspicio in molti paesi. La nomea di portafortuna probabilmente affonda le sue radici nel fatto che questi animaletti discreti e silenziosi provvedono a ripulire la casa da tutti quegli insetti fastidiosi come le zanzare e le mosche spesso difficili da scacciare. Un esemplare adulto è in grado di mangiare fino a 2mila zanzare in una notte, quindi è sbagliato cercare di eliminare questi splendidi ed utili animali.

Geco: falsi miti

Il geco è purtroppo vittima di tanti falsi miti da sfatare. Eccone alcuni: si narra che nel caso in cui un geco cammini sulla pancia di una donna incinta ne causi l’aborto o se cammini su di una parte scoperta del corpo, come una mano, ne causi la necrosi quasi immediata. Pare anche che in alcune zone questi piccoli rettili siano considerati velenosi, cosa assolutamente non vera. In molte zone di Italia c’è anche la credenza che i gechi siano portatori di sfortuna e che vadano quindi uccisi o almeno allontanati dalla propria casa. Come dicevamo tutti falsi miti che non trovano alcun fondamento.

Perché non cacciarlo se lo trovi in casa

Il geco in casa è un prezioso alleato perché predatore di zanzare, mosche, falene e moscerini e quindi non andrebbe mai cacciato a maggior ragione perché si dice che porti fortuna.

Sul web si leggono fantasiosi modi per tenere lontani i gechi: noi li sconsigliamo tutti. Ci sembrano metodi che non rispettano per nulla il benessere di questo simpatico rettile. C’è, ad esempio, chi consiglia di tenerli lontani mettendo dei gusci d’uovo per terra (non osiamo immaginare che spettacolo in casa e che odore…), chi addirittura la naftalina, chi dà ricette di veleno fai da te con caffè e tabacco e ancora chi consiglia di riempire la casa di aglio e cipolla.

Non ne vediamo il motivo visto che non dobbiamo tenere lontano un drago feroce. Ma se proprio siamo disturbati dal geco, catturiamolo con un retino e liberiamolo immediatamente all’esterno, con tutta la delicatezza del caso.

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