Svelato il “mistero” della pesca noce

Pesca noce: svelato l'arcano della glabra pesca nettarina ci ci ha pensato un gruppo di ricercatori del CRA di Roma, del Parco Parco Tecnologico Padano di Lodi e dell'Università Statale di Milano che ne hanno identificato il gene responsabile

Perché la pesca noce è così liscia e priva della classica peluria che caratterizza le altre pesche? Dai vari innesti del passato verrebbe da rispondere, ma fino ad oggi la vera motivazione del loro aspetto liscio e lucente restava un mistero. A svelare l’arcano della glabra pesca nettarina ci ci ha pensato un gruppo di ricercatori del CRA di Roma, del Parco Parco Tecnologico Padano di Lodi e dell’Università Statale di Milano che ne hanno identificato il gene responsabile.

La ricerca tutta italiana pubblicata sulla rivista Plus One ha fatto luce su questa specie di pesche sempre più apprezzate che in Italia copre il 30% del mercato. Il nostro Belpaese, con una produzione annua di 1.3 milioni di tonnellate, è il secondo produttore mondiale di nettarine dopo la Cina, luogo di domesticamento delle pesche noci.

Il gene responsabile della perdita di peluria nella pesca si chiama PpeMYB25 e sembra essere il controllore della formazione sul frutto dei tricomi, le strutture filiformi che creano la peluria nei vegetali.

Così, se finora pesca e nettarina potevano essere distinte unicamente grazie alla storia della pianta o, ovviamente dal frutto, questa scoperta permetterà di distinguerle con assoluta certezza già dal seme o dalle giovani piantine. Insomma non bisognerà più attnedere che l’albero fruttifichi (di solito dopo 2-3 anni), ma basterà leggere il suo DNA.

Altri gruppi di ricerca in tutto il mondo avevano tentato senza successo di trovare il bandolo della matassa riuscendo al massimo a giungere all’identificazione della regione (ancora troppo grande, oltre 1 milione di basi) in cui si supponeva si trovasse il gene. Gli studiosi italiani sono riusciti invece a fare centro scoprendo che il gene in questione è in realtà un gene della famiglia MYB, che riunisce diversi fattori di trascrizione, cioè geni capaci di attivare specifiche vie metaboliche e funzioni nelle cellule, come ad esempio la colorazione del seme in mais.

Per cercare di capire – spiega Laura Rossini, ricercatrice dell’Università di Milano che opera presso il Parco Tecnologico Padano – quale gene controlla questo carattere, abbiamo utilizzato un incrocio fra una varietà di pesca (Contender) con una di nettarina (Ambra) andando poi a cercare il gene responsabile di questo carattere in una regione ristretta del genoma. Confrontando la sequenza del DNA di questa regione in diverse pesche e nettarine abbiamo identificato 291 differenze tra le une e le altre. Una di queste differenze suggeriva come candidato un gene MYB che è strettamente imparentato con un gene responsabile della formazione delle fibre del cotone. Questa differenza abbiamo scoperto era dovuta alla presenza nelle nettarine, all’interno di questo gene, di un frammento di DNA che ne distrugge la funzionalità“.”Grazie a questa scoperta – spiega Ignazio Verde del CRA di Romapotremo ora selezionare a uno stadio molto precoce le piante di pesco senza mai perdere di vista il carattere nettarina, rendendo più efficiente il processo di selezione varietale”.

Simona Falasca

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