Il KSTAR, il sole artificiale coreano, ha battuto ogni record, mantenendo per 20 secondi la temperatura di 100 milioni di gradi
È chiamato ‘sole artificiale’ ed effettivamente soprannome più azzeccato non poteva esistere: il Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR) ha battuto ogni record, mantenendo per 20 secondi la temperatura di 100 milioni di gradi. La notizia, diffusa la Vigilia di Natale, ha fatto il giro del mondo.
Il KSTAR è un dispositivo di ricerca avanzata sulla fusione nucleare magnetica, costruito presso il National Fusion Research Institute di Daejeon, in Corea del Sud. Con lo scopo di studiare la possibilità di ottenere energia da fusione magnetica, era stato approvato nel 1995 ma ha subito ritardi a causa della crisi finanziaria dell’Asia orientale che ha indebolito notevolmente l’economia sudcoreana. Il 14 settembre 2007, comunque, l’impianto è stato ultimato e a giugno 2008 è stato prodotto il primo plasma attivo.
Il tokamak non è di per sé un dispositivo nuovo e ce ne sono altri nel mondo. La parola è l’acronimo di un’espressione russa che significa “camera toroidale magnetica” e indica in generale una macchina di forma appunto toroidale (a ciambella) dove un gas (solitamente di idrogeno) caldo e rarefatto (nello stato della materia chiamato plasma) viene mantenuto coeso e lontano dalle pareti interne tramite un forte campo magnetico creato da dispositivi esterni alla camera e che di fatto la circondano.
Già in passato, con altri dispositivi simili, è stato dimostrato che nella ciambella può avvenire la fusione termonucleare controllata, ovvero quel processo con il quale nuclei di atomi si fondono liberando una grande quantità di energia potenzialmente utilizzabile come elettrica, ma senza i rischi e la produzione di scorie tipici delle centrali nucleari a fissione (Leggi anche: Il grano di Chernobyl è ancora contaminato, anche quello che cresce fuori dalla zona di esclusione).
La novità del progetto coreano, in realtà frutto di una collaborazione internazionale, è aver costruito un tokamak con magneti superconduttori, ove quindi la corrente elettrica è condotta infinitamente e perfettamente, senza perdita di potenza perché a resistenza nulla. Una panacea per tutti i “mali energetici”.
E sembra proprio che l’idea funzioni molto bene, continuando a battere record. Il 24 dicembre ne è stato annunciato uno nuovo: l’impianto ha mantenuto 100 milioni di gradi per 20 secondi, avvicinandosi sempre di più all’obiettivo, previsto per il 2025, in base al quale il tokamak coreano dovrebbe mantenere le temperature stellari per almeno 300 secondi.
Questi risultati sono possibili proprio grazie alla superconduttività. Infatti ci sono stati altri dispositivi di fusione che hanno gestito brevemente il plasma a temperature di 100 milioni di gradi o superiori, ma nessuno di loro ha infranto la barriera del mantenimento dell’operazione per 10 secondi o più, perché a conduzione normale si ha un oggettivo limite strutturale.
“Le tecnologie necessarie per lunghe operazioni di 100 milioni di gradi al plasma sono la chiave per la realizzazione dell’energia di fusione – spiega Si-Woo Yoon, direttore del KSTAR Research Center presso il Korea Institute of Fusion Energy – e il successo del KSTAR nel mantenere il plasma ad alta temperatura per 20 secondi sarà un importante punto di svolta nella corsa per garantire le tecnologie di lunga operazione al plasma ad alte prestazioni, una componente fondamentale di un reattore nucleare a fusione commerciale in futuro”.
Tra 5 anni, quindi, il mondo potrebbe davvero avere una via per produrre energia pulita con l’obiettivo di dimenticare per sempre le fonti fossili.
Fonti di riferimento: Phys.org / Korea Institute of Fusion Energy
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