Fusione fredda: la reazione piezonucleare puo’ prevedere i terremoti?

Al convegno di Scilipoti sulla fusione fredda, Carpinteri fa sapere che la sua scoperta potrebbe essere utile anche a prevedere i terremoti

E-Cat. Mentre Rossi si dice sempre più vicino alla realizzazione della sua fusione fredda, il Governo italiano punta a fare chiarezza sulla vicenda della reazione piezonucleare legata al nome di Alberto Carpinteri, professore di meccanica strutturale presso il Politecnico di Torino nonché presidente dell’Inrim.

Carpinteri attraverso una relazione aveva esposto quanto scoperto su tali reazioni, spiegando che in futuro avrebbero portato alla produzione di energia pulita, senza il rischio di radiazioni e scorie. Subito si era scatenato un putiferio. Nove dirigenti di ricerca sul sito arXiv avevano smentito i dati sperimentali di Carpinteri ottenuti da Carpinteri, considerati “il frutto di grossolana manipolazione“.

E il dottor Fausto Fiorillo, uno dei nove ricercatori nel corso di un’intervista rilasciata a NextMe.it ha spiegato che ancora oggi la possibilità che la reazione piezonucleare possa produrre energia pulita è da escludere: “Faccio riferimento al lavoro pubblicato dal Prof. Carpinteri sulla rivista Strain, che ho analizzato insieme ai miei colleghi. Abbiamo studiato, in particolare, la bontà statistica dei risultati composizionali, ottenuti mediante microanalisi in microscopia elettronica, della pietra di Luserna sottoposta a frattura dal Prof. Carpinteri. Abbiamo verificato che i dati composizionali presentati nel lavoro, che si riferivano a 30 punti della superficie fratturata e 30 punti della superficie esterna del campione, non potevano essere il risultato di misure indipendenti. Ciò invalida la conclusione fondamentale del lavoro, che afferma che una frazione misurabile di nuclei di Fe si trasforma in nuclei di Al (o comunque nuclei più leggeri) in seguito al processo di frattura. In poche parole, l’effetto piezonucleare non può essere dimostrato attraverso questi esperimenti sostiene il dott. Fiorillo.

Intanto, per avere maggiore chiarezza un fisico nucleare, Ezio Puppin, ha inviato una petizione al Ministro della ricerca chiedendo di fatto la limitazione dei fondi concessi a Carpinteri per effettuare questo tipo di esperimenti. Il Presidente, secondo quanto si legge su Ecatworld.com, avrebbe chiesto 2 milioni di dollari per effettuare le ricerche presso l’Inrim.

Ma c’è di più. Nel corso di un convegno sulla fusione fredda tenutosi ieri a Roma dal titolo “Verso una rivoluzione energetica non inquinante“, organizzato dall’Onorevole Domenico Scilipoti, il Prof. Carpinteri, avrebbe parlato inoltre dell possibilità di prevedere i terremoti attraverso i suoi studi. “La mia risposta è assolutamente affermativa” dice. “Le emissioni di neutroni sono, sicuramente, un precursore sismico assieme a quelli già noti: le emissioni acustiche ed elettromagnetiche”. Per questo Scilipoti si è schierato a favore del Presidente dell’Inrim: “Ritengo che si renda necessario, a questo punto, operare nella direzione della sperimentazione e lo Stato dovrebbe, di fatto, finanziare questa ricerca, perché se quanto sostenuto- dovesse corrispondere a verità, si potrebbe parlare, a tutti gli effetti, di rivoluzione copernicana“. Ma quali sono le certezze al momento?

Quella che per molti è una chimera, per Carpinteri è una possibilità più che reale. Proprio come le LERN, un fenomeno al momento inspiegabile da parte della fisica attuale. E c’è già chi associa il nome di Carpinteri a quello di Fleischman e Pons, attaccati per i loro risultati sulla fusione fredda.

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