10 innovazioni sociali per portare luce ed energia pulita ai Paesi in via di sviluppo

Immaginate come sarebbe la vostra vita senza energia elettrica. In molte parti del globo, ciò accade veramente. il sole è una risorsa fondamentale per le famiglie che non hanno modo di usufruire dell'elettricità – in Africa, per esempio, una famiglia su cinque - ma non è utilizzata al massimo delle sue potenzialità.

Le Nazioni Unite hanno recentemente divulgato un report dal titolo “Sostenibilità ed equità“, che invoca l’accesso universale alle energie rinnovabili. Questo documento sottolinea inoltre quanto la disparità sessuale influisca sulla sostenibilità. “L’evidenza suggerisce che se tutte le donne potessero scegliere liberamente se riprodursi, la popolazione crescerebbe abbastanza lentamente da abbassare notevolmente l’attuale livello di emissioni di gas“, si legge all’interno del report.

Alcuni provvedimenti sono già stati presi: non a caso, il 2012 è lanno internazionale dell’energia sostenibile, ma si può fare molto di più, anche a partire dalle piccole invenzioni. Ecco, allora, una lista di recenti innovazioni provenienti da ogni parte del mondo, che ci ricordano quanto sia importante non limitarsi a riconoscere le differenze fra un continente e l’altro, ma occorra agire concretamente per modificare la situazione.

Fotovoltaico con acquisto progressivo

Simpa Networks, che attualmente serve clienti a Karnataka, in India, si pone un obiettivo apparentemente semplice: “rendere l’energia moderna semplice, economica e accessibile per tutti“. Per quanto nobile sia questa missione, è l’approccio a essere davvero innovativo: comprare energia solare risulta simile all’invio di un semplice SMS, attraverso un sistema definito, appunto, “acquisto semplice”. Come funziona? I clienti pagano inizialmente una piccola somma per un pannello solare e possono in seguito allacciarsi a piccole installazioni applicate da loro stessi sulle pareti di casa. Una volta pagata l’intera somma, (in media occorrono dai tre ai cinque anni) lui e la sua famiglia hanno libero accesso all’energia.

Fotovoltaico off-grid pre-pagato

indigo

Molto simile negli intenti è il progetto IndiGo, un pannello fotovoltaico off grid a basso costo che si usa con una carta prepagata proprio come un cellulare.

Pannelli solari sulle capanne africane al posto delle lampade a cherosene

Alcuni villaggi rurali africani stanno attualmente utilizzando piccoli pannelli solari di produzione cinese collocati sul tetto delle loro capanne, per produrre energia solare che le illumini e procuri elettricità in breve tempo. Oltre a portare luce all’interno delle dimore, l’energia solare ha cambiato la vita dei loro abitanti. Il 90% degli abitanti di case rurali in Rwanda non ha ancora accesso all’elettricità. Ora che le lampade a kerosene possono essere abbandonate, sostituite da quelle più sicure al LED, il rischio di incendi e di danni alle vie respiratorie si è decisamente ridotto. Gli studenti possono stare sui libri alla sera, in modo tale da migliorare la loro istruzione. Le famiglie, inoltre, risparmiano sul kerosene e hanno la possibilità di ricaricare il cellulare, in modo tale da tenersi più facilmente in contatto con amici e parenti.

Solar Pepper: il sassolino solare

solar pepper

Con il medesimo obiettivo di sostituire le lampade a cherosene, l’azienda inglese Plus Minus Solar ha progettato Solar Pepper, un sassolino solare ideato su misura per le esigenze dei piccoli paesi rurali africani. Un’alternativa pratica e intelligente alle lampade tradizionali: è portatile, grazie alle dimensioni ridotte, molto economico, perfetto per illuminare e per ricaricare strumenti elettronici. Il vantaggio di Solar Pebble, che potrebbe incentivarne la diffusione, sta proprio nelle sue dimensioni, nella sua versatilità e nella sua maneggevolezza, che vengono incontro alle piccole esigenze quotidiane: ad esempio, è possibile utilizzarlo come luce per la bici o appenderlo al soffitto di casa per illuminare un’intera stanza.

Finding Infinity: eco-party per le energie pulite

E se potessimo migliorare la situazione globale semplicemente muovendoci a ritmo di danza? Finding Infinity è un’iniziativa internazionale che diffonde l’idea di un futuro basato unicamente su energie rinnovabili. La sua missione è quella di incoraggiare le popolazioni a essere autosufficienti, in modo tale da non compromettere le risorse naturali a disposizione delle generazioni future. Alcuni esponenti di questa organizzazione sono recentemente partiti per un tour mondiale, che va da Berlino a Melbourne, utilizzando esclusivamente mezzi “green” per spostarsi da una città all’altra e organizzare party ecologici i cui ricavati andranno a finanziamento del progetto.

Bottiglia solare per depurare l’acqua

bottiglia depura acqua

Questa bottiglia solare, realizzata dai designer Alberto Medo e Francisco Gomez Paz, potrebbe letteralmente essere definita un nuovo “salvavita”: grazie all’esposizione al sole (per la quale ha forma e materiali che ne massimizzano l’assorbimento di raggi UVA e calore), infatti, l’acqua contenuta nella bottiglia viene depurata degli eventuali microrganismi, responsabili di una serie di patologie gastro-intestinali che nel mondo mietono non meno di 2,5 milioni di persone l’anno. I due creativi non hanno tralasciato l’aspetto estetico e funzionale del contenitore, che contiene fino a 4 litri ed è facilmente impugnabile e maneggevole.

Solar Bottle per luce a costo zero

solar bottle

Il progetto Isang Litron Liwanag, letteralmente ‘Un litro di luce‘, o più conosciut come Solar Bottle. Si tratta di una brillante idea sviluppata dagli studenti del Mit (Massachusetts Institute of Technology) per portare luce gratuita e 100% naturale a tutti coloro che, a causa della povertà, fino a poco prima vivevano al buio. Gli ingredienti necessari? Una bottiglia vuota, acqua, candeggina e tanto sole! Niente di più facile ed economico. Per saperne di più leggi sul blog Naturomania

Solar Sister

solar sister

L’associazione Solar Sister, attraverso un programma omonimo, sta cercando di restituire agli africani light, hope, opportunity: luce, speranza, opportunità. L’idea alla base si chiama MicroConsignment e viene già adottata da molte altre associazioni umanitarie (e non) sparse per il mondo: a ogni donna con una certa capacità imprenditoriale viene consegnato un piccolo budget e un kit di strumenti per cominciare a costruire il proprio business. Nel caso delle Solar Sister, alle donne africane associate (finora 25) si dà la possibilità di vendere una lampada solare portatile, che dura dieci anni e produce una luce otto volte più potente, pulita e sicura del cherosene. Il prezzo (20 dollari) è forse un po’ alto per una famiglia africana, ma bastano appena 2 mesi e mezzo per ammortizzare il costo equivalente di cherosene.

iUnika Gyy: il netbook solare

computer solari

iUnika Gyy è un netbook ecologico progettato per essere utilizzato nei paesi in via di sviluppo: è infatti realizzato in bioplastica, un materiale che rispetta l’ambiente in quanto derivato da risorse rinnovabili di origine naturale, come amido, cellulosa o farina di mais, e quindi completamente biodegradabile. La maggior parte dei modelli incorpora sul retro delle schermo un pannello solare per ricaricare le batterie grazie alla luce del sole, aumentando così l’autonomia standard di 4 ore.

Luce per l’educazione

selco

La Selco è un’associazione no-profit che promuove l’energia rinnovabile a sostegno dei poveri dell’India. Di recente, il suo team ha lanciato il progetto “luce per l’educazione”, nel tentativo di incoraggiare i bambini delle aree rurali dell’India a studiare. Qui molti villaggi non possiedono ancora strade asfaltate, acqua potabile ed elettricità. In queste condizioni è difficile – se non impossibile – spingere la popolazione a mandare i figli a scuola. Selco si sobbarca il 90% dei costi dell’intero progetto, gli abitanti della zona il restante 10%. La prima scuola a beneficiarne è stata nel Karnataka, città dell’India del Sud. Selco vi ha applicato lampade solari per incentivare la frequenza delle lezioni. Inoltre, grazie ai pannelli solari, gli studenti possono ricaricare le batterie date loro in dotazione mentre sono a scuola. Quando tornano a casa, devono solo collegare quella batteria alle loro lampade per avere dieci ore di luce garantite.

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