Fondo Kyoto: ecco come accedere ai finanziamenti per interventi di efficienza energetica previsti da Clini

Dal 16 marzo sarà possibile inviare le domande per accedere al Fondo Kyoto, che consentirà a soggetti pubblici e privati di beneficiare dei finanziamenti per interventi volti alla riduzione delle emissioni inquinanti

Fondo Kyoto. 600 milioni di euro a disposizione di cittadini, condomini, imprese (tra cui le ESCo – Energy Service Company), persone giuridiche private (comprese Associazioni e Fondazioni) e soggetti pubblici per l’attuazione di interventi volti a ridurre le emissioni di gas serra. All’indomani dell’ultimo compleanno del Protocollo di Kyoto, celebratosi ieri, sembra che qualcosa di più concreto si sia mosso verso gli obettivi prefissati dal trattato ormai in scadenza.

Questo qualcosa ha un nome e si chiama proprio Fondo Kyoto, ed è quantificato: 600 milioni di euro distribuiti in tre annualità da € 200 milioni ciascuna, gestite dalla Cassa depositi e prestiti (CDP). Lo aveva annunciato qualche giorno fa il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Come ha spiegato il Ministero, si tratta di un fondo rotativo, alimentato cioè attraverso le rate di rimborso delle erogazioni concesse.

Scopo del Fondo sarà quello di finanziare gli interventi sia a livello regionale che nazionale per la riduzione delle emissioni inquinanti. Istituito dalla Legge finanziaria 2007 per finanziare la realizzazione di interventi in attuazione dei dettami del Protocollo di Kyoto, il nuovo sistema di finanziamenti sosterrà a livello regionale:

  • la microcogenerazione diffusa, ma anche l’installazione di impianti che utilizzano gas naturale, biomassa vegetale solida, biocombustibili liquidi di origine vegetale, biogas e in co-combustione gas naturale-biomassa quali fonti energetiche.

  • l’installazione di impianti da fonti rinnovabili per la generazione di elettricità o calore (eolico, idroelettrico, solare termico, biomassa, fotovoltaico);

  • il risparmio energetico e incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia.

E a livello nazionale, invece:

  • la sostituzione di motori elettrici industriali con motori ad alta efficienza;

  • interventi sui cicli produttivi delle imprese che producono acido adipico e delle imprese agro-forestali (misura protossido di azoto);

  • attività di ricerca per lo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

  • progetti regionali di gestione forestale sostenibile volti ad identificare interventi diretti a ridurre il depauperamento dello stock di carbonio nei suoli forestali e nelle foreste.

Sarà possibile inoltre presentare un unico progetto di investimento comprendente più interventi combinati, da realizzarsi nello stesso sito (sistema integrato).

Come fare accedere ai finanziamenti? Questi ultimi, lo ricordiamo, sono a tasso agevolato (0,50% annuo) per una durata massima di 6 anni (15 per i soggetti pubblici), e sono rimborsabili in rate semestrali. Le domande di ammissione vanno presentate online dopo l’accredimento nell’apposita sezione del sito (disponibile dal 2 marzo) di CDP dal 15° giorno successivo alla data di pubblicazione della Circolare Kyoto sulla Gazzetta Ufficiale, ossia dal 16 marzo 2012 al 14 luglio 2012 e poi spedite via raccomandata con avviso di ricevimento entro 3 giorni solari dalla conferma di avvenuta registrazione, pena l’esclusione.

Infine, il beneficiario dei finanziamenti dovrà recarsi presso una delle banche aderenti alla Convenzione ABI-CDP, disponibile sul sito www.cassaddpp.it per gli ulteriori adempimenti e la stipula del contratto di finanziamento. Per ulteriori informazioni sono a disposizione il numero verde 800 098 754, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 18:00 e l’indirizzo e-mail cdpkyoto@cassaddpp.it.

Si tratta di un meccanismo a sportello con un format semplice e una procedura di approvazione riferita al format – spiega il Ministro Clini, sottolineando che i 600 milioni – sono a disposizione tutti e da subito. Stiamo creando un volano che a sua volta dovrebbe trascinare altri investitori”.

Francesca Mancuso

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