L’eolico guarda in alto. Dalla Nasa le nuove turbine ad alta quota

Ma la novità del giorno riguarda le nanotecnologie. Secondo Mark Moore, ricercatore della Nasa, il governo americano avrebbe finanziato alcune ricerche per la costruzione di nanotubi in grado collegare le turbine eoliche poste ad alta quota con la terra.

L’eolico è ormai considerato una delle fonti di energia del futuro. Partendo dalle classiche pale fino ad arrivare ai dispositivi installati in mare, il cosiddetto eolico offshore, il connubio energia pulita-nuove tecnologie sembra prendere sempre più campo.

Ma le ricerche sugli attuali dispositivi hanno messo in luce i loro stessi limiti. Da ciò parte dunque la necessità di migliorarli. Già in precedenza sono state proposte valide alternative ai mezzi comunemente usati, delineando le possibili turbine eoliche del futuro.

Tra le idee più interessanti troviamo i generatori elettrici volanti, sviluppati dalla società americana Sky WindPower, i Magenn Air Rotor System (M.A.R.), mini-dirigibili sviluppati dalla società Magenn Power, le lenti eoliche, turbine off-shore progettate in Giappone e simili agli alveari, gli scozzesi aerogeneratori che dovrebbero funzionare in mare aperto e infine il Vibro-Wind Setup, una sorta di pannello eolico in grado di convertire in elettricità anche la brezza più leggera.

Ma la novità del giorno riguarda le nanotecnologie. Secondo Mark Moore, ricercatore della Nasa, il governo americano avrebbe finanziato alcune ricerche per la costruzione di nanotubi in grado collegare le turbine eoliche poste ad alta quota con la terra.

Il futuro dell’eolico guarda letteralmente in alto. Si ipotizza infatti la possibilità di porre ad alta quota le turbine, in modo da avere una maggiore quantità di spostamenti d’aria, e di conseguenza una maggiore produzione di energia. Il problema riguardava dunque il collegamento col la terra. Secondo Moore, a 2000 metri dal suolo è possibile ottenere tra 8 e 27 volte la produzione di energia elettrica.

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Anche la TWIND, una startup italiana, sta lavorando all’idea, e ha già proposto un dispositivo formato da speciali palloni. Ognuno di essi funge da vela, il cui movimento è a sua volta trasmesso al suolo attraverso dei nanotubi e può essere utilizzato per far girare una turbina per generare elettricità.

È proprio il caso di dirlo, le soluzioni vengono dal cielo.

Francesca Mancuso

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