Impianti eolici: dal Cnr un metodo low cost per trovare i siti più idonei

L' eolico conviene? E quanto? Dipende da tanti fattori ma uno studio tutto italiano ha permesso, con una formula matematica, di stimarlo con un elevato grado di precisione. La ricerca, condotta dall'Ibimet-Cnr, ha sviluppato un calcolo per prevedere la producibilità degli impianti eolici riducendo i costi legati alla progettazione e alla localizzazione dei siti più idonei

L’ eolico conviene? E quanto? Dipende da tanti fattori ma uno studio tutto italiano ha permesso, con una formula matematica, di stimarlo con un elevato grado di precisione. La ricerca, condotta dall’Ibimet-Cnr, ha sviluppato un calcolo per prevedere la producibilità degli impianti eolici riducendo i costi legati alla progettazione e alla localizzazione dei siti più idonei.

Basta infatti effettuare delle semplici misure di superficie. Per sfruttare al massimo il vento, una risorsa che permette di produrre elettricità senza emissioni inquinanti, occorre effettuare un calcolo molto preciso delle sue potenzialità. Bisogna infatti sapere esattamente dove installare una turbina eolica o ancora come posizionare gli impianti.

La ricerca condotta da Giovanni Gualtieri dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche si è soffermata sulla velocità del vento e sul suo valore medio. Si tratta infatti di un aspetto molto delicato quando si devono installare le turbine.

In campo eolico è un parametro fortemente critico, in quanto al suo aumentare crescono anche: i carichi sulle turbine, che ne riducono il ciclo di vita, le perdite dell’energia prodotta e l’incertezza nella stima della produttività. Non a caso, tra i requisiti costruttivi cui le turbine in commercio devono ottemperare secondo le norme europee, uno dei più importanti è proprio la resistenza all’intensità di turbolenza del sito a cui sono destinatespiega.

Quest’ultima è data dal rapporto tra la deviazione standard della velocità del vento e il valore medio della velocità. Se fino ad ora per rilevare l’intensità di turbolenza occorreva effettuare misure fino ad altezze anche superiori ad 80-100 metri, col metodo del Cnr è possibile considerarla come un dato di superficie per il quale sono sufficienti misure pari a 10-20 metri.

Il risultato del nostro lavoro consiste nel prevedere l’andamento a quote difficilmente raggiungibili con strumentazione dai costi contenuti a partire da semplici misure a terra: un vantaggio evidente, in fase di progettazione di un impianto eolico”.

Costi più bassi e facilità nella progettazione. Parola del Cnr.

Francesca Mancuso

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