Pannelli fotovoltaici: sono tutti orientati al contrario?

Secondo uno studio si produce più energia, e se ne autoconsuma di più, se orientiamo i pannelli verso ovest

Avete notato che tutti i pannelli fotovoltaici vengono installati sempre nella stessa direzione? Vi siete mai chiesti perché? Dimenticate tutto: la stragrande maggioranza dei moduli solari installati nell’emisfero nord del nostro pianeta potrebbe essere orientata male.

Fino a pochi giorni fa c’era solo una cosa certa sul fotovoltaico: che lo dovevi installare con la faccia del pannello che prende il sole orientata verso sud est. Adesso non c’è neanche questa certezza: secondo uno studio del Pecan Street Research Institute dovremmo orientarli verso ovest.

Prima di chiamare l’installatore dandogli dell’incompetente, però, leggiamo bene cosa dice questo studio. Innanzitutto si tratta di una ricerca condotta su 50 impianti domestici in una sola citta: Austin, nel Texas. Alcune di queste 50 case avevano avevano i pannelli orientati a sud, altre a ovest, altre avevano un impianto in parte orientato a sud e in parte a ovest.

Dalle misurazioni dell’energia elettrica prodotta dai tre tipi di impianti è emerso, ovviamente visto il tragitto che fa il sole, che i pannelli orientati a ovest producevano molta meno energia di mattina e molta di più di pomeriggio. E, in totale, quelli esposti a ovest producono il 2% in più degli altri: il 37% dell’energia consumata dalla casa nell’intera giornata contro il 35%.pannelli fotovoltaici orientati a ovest

Ma il dato interessante non è tanto la quantità totale di energia prodotta, bensì la percentuale di autoconsumo dell’energia stessa. Se il pannello produce sul tetto mentre noi consumiamo sotto, allora non compreremo l’energia dalla rete ma useremo la nostra. Il resto verrà ceduto alla rete, con il meccanismo dello Scambio sul Posto meglio noto negli Stati Uniti con il termine di “net metering“.

Dallo studio emerge che la percentuale di autoconsumo è maggiore se i pannelli sono orientati a ovest: il 65% contro il 54% dei pannelli a sud e sud est. Questo perché il picco dei consumi si ha di pomeriggio (di giorno si sta fuori casa a lavorare): dalle tre alle sette.

In pratica le case texane con i pannelli orientati a ovest producono il 2% in più di energia elettrica e ne cedono alla rete con il net metering l’11% in meno. E quest’ultimo fattore non è da sottovalutare, visto che negli Stati Uniti è in corso una guerra durissima contro lo Scambio sul Posto (che mette in difficoltà l’equilibrio della rete elettrica e rovina i profitti delle grandi aziende che producono energia).

Una guerra che ha già visto una big dell’elettricità vincere una prima battaglia: in Arizona, non lontano dal Texas e con livelli di insolazione assolutamente simili, l’utility elettrica APS ha ottenuto la tassazione dell’energia fotovoltaica ceduta alla rete con il net metering. Gli utenti con i pannelli sul tetto pageranno dazio a partire dal primo gennaio 2014.

Peppe Croce

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