Salvato e rimesso in libertà da cucciolo, il lupo Geronimo è stato ucciso dai bracconieri

Geronimo, il cucciolo di lupo che era stato salvato dal Centro tutela fauna e poi liberato è rimasto vittima di bracconaggio

Era riuscito a sopravvivere alla rogna, al sottopeso e ad una malattia infettiva, ma Geronimo tornato in libertà è stato ucciso dai bracconieri. Una storia che aveva commosso e che adesso spezza il cuore, quella di questo cucciolo di appena 4 mesi che era stato salvato dal Centro di fauna selvatica.

Tutto era iniziato a fine estate 2019 quando il Centro tutela fauna dopo segnalazione della polizia di Bologna, aveva soccorso il cucciolo in fin di vita vicino a un fienile a San Benedetto Val di Sambro (BO).

“Le condizioni cliniche del cucciolo al momento del suo ricovero erano molto critiche: era ipotermico, fortemente sottopeso (6,8 kg) e presentava rogna molto estesa; anche gli accertamenti diagnostici immediatamente effettuati hanno mostrato un quadro complesso e il lupo è risultato  positivo alla ricerca del Parvovirus felino”, scrive il Centro sul suo sito web.

Ribattezzato Geronimo, il cucciolo aveva lottato con tutte le sue forze per farcela. Trasfusioni e monitoraggio h24 per un delicato periodo. Però piano piano aveva mostrato ua costante ripresa, sia a livello clinico che comportamentale. E infatti, a quattro settimane dal suo ricovero, il cucciolo, completamente guarito dalla rogna, aveva recuperato muscolatura e mobilità nonché il comportamento tipico della specie; inoltre gli ultimi test effettuati prima del rilascio erano risultati negativi per la ricerca del Parvovirus.

La storia di Geronimo, il lupo era stata raccontata in un video:

Così Geronimo, dopo circa un mese dal suo recupero, era potuto tornare in libertà dotato di un collare Gps molto leggero per assicurarsi che il lupo facesse ritorno al suo branco. E così infatti era stato, ma da ottobre il Centro non aveva più visto spostamenti. Dopo un sopralluogo ecco la triste verità Geronimo era morto e l’esame autoptico ha confermato che nel suo corpo c’erano proiettili.

“Si stima che il bracconaggio in Italia uccida ogni anno centinaia di lupi e insieme agli incidenti stradali è una delle principali cause di morte di questa specie. Tuttavia, nonostante l’ampia diffusione, i casi di condanna per bracconaggio sono molto rari”, scrive ancora il Centro.

Addio a questo cucciolo, ancora una volta una vittima innocente dell’egoismo dell’uomo.

Fonte: Centro Tutela Fauna Selvatica

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook