L'inquinamento acustico ha un impatto devastante sulle prestazioni cognitive degli uccelli canori come i fringuelli zebrati. A rivelarlo un recente studio pubblicato su The Royal Society.
Per la maggior parte delle persone il rumore del traffico delle città è un vero e proprio incubo, ma per gli uccelli è molto più frustrante e ha un impatto decisamente negativo. Grazie ad un recente studio scientifico, condotto da un team di scienziati statunitensi e pubblicato su The Royal Society, si è scoperto che l’inquinamento acustico riesce a compromettere le capacità di apprendimento degli uccelli canori come l’usignolo e il cardellino. In alcuni casi, questi volatili impiegano addirittura il doppio del tempo per elaborare ed emettere le loro melodie.
“Anche ci aspettavamo che ci fosse una correlazione tra i rumori del traffico e le prestazioni cognitive, sono rimasto un po’ sorpreso dall’entità dell’effetto che abbiamo osservato” spiega il professore associato della Pacific University Christopher Templeton, uno degli autori della ricerca.
Già negli scorsi anni, una serie di studi scientifici avevano dimostrato gli impatti negativi che ha l’inquinamento acustico sugli animali. Ad esempio, da uno studio pubblicato lo scorso settembre è emerso che grazie al blocco del traffico a San Francisco i passeri dalla corona bianca erano stati in grado di produrre un canto di qualità superiore e più attraente per gli esemplari femmine.
Gli effetti dei rumori del traffico sugli uccelli canori
Lo studio si è incentrato su un campione di uccelli canori, tra cui i fringuelli zebra.
“Abbiamo esaminato sperimentalmente come il rumore del traffico stradale influenzi le prestazioni cognitive degli uccelli, testando i fringuelli zebrati adulti (Taeniopygia guttata) su una serie di attività di foraggiamento in presenza o in assenza del rumore del traffico” spiegano gli scienziati.
“In alcuni casi, abbiamo osservato che gli animali impiegavano più del doppio del tempo per apprendere nuove abilità quando sentivano il traffico stradale” aggiunge Templeton. “Ad esempio, per imparare a ricordare la posizione di una ricompensa di cibo gli uccelli hanno bisogno di circa 9 tentativi prima di riuscirci, mentre quelli esposti al rumore del traffico hanno effettuato in media 18 prove per imparare lo stesso compito“.
Ciò che è stato scoperto ha allarmato gli esperti. Il rumore del traffico, infatti, riduce le prestazioni cognitive dei volatili, compreso il controllo inibitorio, l’apprendimento motorio, la memoria spaziale e l’apprendimento sociale.
“Questo studio dimostra un nuovo meccanismo attraverso il quale il rumore antropogenico può avere un impatto sugli animali, in particolare attraverso l’interferenza cognitiva, e suggerisce che l’inquinamento acustico potrebbe avere conseguenze precedentemente non considerate per gli animali” sottolinea il team di ricercatori.
E questa situazione provocata dall’inquinamento acustico potrebbe compromettere anche il successo delle strategie di accoppiamento degli uccelli, portando a gravi conseguenze sulla biodiversità.
“È piuttosto triste” ammette il professor Templeton. “Sta diventando davvero molto difficile trovare ambienti totalmente silenziosi, in cui il rumore umano è assente”.
Tuttavia, esistono delle soluzioni per ridurre i fastidiosi rumori del traffico in città e tutelare gli uccelli. Come sottolinea Templeton, “possiamo cambiare le superfici stradali, pensare a ridisegnare le gomme di un veicolo. Penso che ci siano diverse possibilità per cercare di ridurre il rumore. Basta usare l’ingegneria in maniera intelligente”.
Fonte: The Royal Society/BBC
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