Leishmaniosi, è allarme contagio umano a Bologna. Ecco come prevenirla

I due decessi di leishmaniosi avvenuti nel bolognese riaprono l'allerta su questa pericolosa malattia infettiva.

Leishmaniosi: è allarme nel bolognese. Due anziani morti e cinque contagi. All’ospedale Sant’Orsola i decessi dovuti alle “complicazioni della malattia” agitano non poco gli animi, ma esistono modi per curare la Leishmaniosi e soprattutto per prevenirla.

La leishmaniosi è una malattia diffusa tra i cani, ma che può anche trasmettersi all’uomo attraverso il passaggio delle cosiddette leishmanie (i protozoi) a causa della puntura del pappataci. Se non ne viene fatta diagnosi precoce e se non viene trattata farmacologicamente, la leishmaniosi può portare anche alla morte.

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Ed è il caso delle due vittime bolognesi, di 74 e 82 anni, che al momento del contagio presentavano un quadro clinico già abbastanza complesso e non hanno poi retto l’impatto della terapia cui sono state sottoposte nel reparto di malattie infettive del Sant’Orsola del capoluogo romagnolo, e che ha un alto grado di tossicità.

Si presume che il luogo del contagio siano state le zone collinari di San Lazzaro di Savena, in un’area adibita ad orti. E qui tanto che, come richiedono le procedure, il servizio veterinario dell’Azienda Usl di Bologna ha preso contatti con i proprietari di cani presenti in un raggio di 300 metri dal luogo di frequentazione ed effettuate su di loro delle analisi di routine.

Normalmente la Leishmaniosi è una malattia dalla quale si guarisce, la nostra unità operativa ha tutti i mezzi diagnostici e di cura adeguati a garantire un esito positivo a questi casi”, fa sapere il dottor Pierluigi Viale, direttore dell’Unità operativa Malattie infettive dell’ospedale Sant’Orsola.

Cane

Ma come prevenire la Leishmaniosi?

Ci sono in genere delle regole fisse per evitare che i nostri amici a quattro zampe contraggano la malattia.

  • Applicare ai cani, sia sani che ammalati, nel periodo di trasmissione della malattia (quindi da maggio a ottobre) dei prodotti repellenti espressamente indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi;
  • limitare le passeggiate serali del cane;
  • far dormire il casa in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte a balconi e finestre;
  • far controllare regolarmente il cane da un medico veterinario per verificare che non sia stato infettato.

Inoltre, dal 2012 è disponibile un vaccino per proteggere il cane dal rischio di sviluppare la forma attiva della malattia.

Germana Carillo

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