Gli uccelli mangiano quantità incredibili di rifiuti di plastica con gravi conseguenze per la loro salute
Inquinamento marino: più del 90% degli uccelli marini ha tracce di plastica nelle viscere. E non ci sarebbe neanche tanto da meravigliarsi, se consideriamo tutti i rifiuti che si trovano già solo sulle spiagge.
Gli uccelli, insomma, mangiano quantità “astronomiche” di rifiuti marini che scambiano per uova di pesce e le zone dove più si verifica questo triste fenomeno sono quelle dell’Australia e della Nuova Zelanda (con gli albatros in testa).
Un team australiano di scienziati ha studiato gli uccelli e i rifiuti marini e ha scoperto che molti più volatili marini sono stati colpiti rispetto a stime precedenti. La cifra oggi è molto più alta già rispetto a pochi decenni fa, quando “solo” il 10% degli uccelli marini sono stati trovati nel 1980 con plastica nei loro organi.
Lo studio, che è stato pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences, ha esaminato 186 specie di uccelli marini e analizzato informazioni sulla spazzatura che si trova nei loro habitat, oltre al comportamento alimentare e al corpo formato in modo tale da consentire – loro malgrado – l’ingestione di plastica. I ricercatori hanno anche considerato studi di ingestione di plastica da parte di diverse specie di uccelli marini dal 1962 al 2012.
“Questo è davvero un problema che riguarda ogni singola persona e le loro abitudini quotidiane“, dice Boris Worm, un professore di biologia presso la Dalhousie University.
Gli studiosi australiani hanno insomma determinato che il 90% degli uccelli ha plastica nelle proprie viscere e il numero aumenterà nei prossimi decenni se le abitudini delle persone non cambiano. “Prevediamo che l’ingestione delle materie plastiche è in aumento in uccelli marini, [e] raggiungerà il 99% di tutte le specie entro il 2050“.
Inutile dire che l’ingestione di tutta questa plastica può portare non solo all’avvelenamento degli stessi uccelli, ma anche al blocco intestinale e ad altre complicazioni.
“Il più grande problema – concludono – è la rapida crescita economica e la maggiore utilizzazione di materie plastiche usa e getta in molte parti del mondo, in cui la raccolta e la gestione dei rifiuti [come stoccaggio sicuro e il riciclaggio] non sono cresciute di pari passo“.
Vale a dire, i rifiuti non vengono smaltiti bene in nessuna parte del mondo. E dagli uccelli a tutta la catena alimentare si passa in un batter d’occhio.
Germana Carillo
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