Zoomafie 2013: in aumento i reati contro i nostri amici animali

Centinaia di migliaia di animali ogni anno vengono uccisi dalle zoomafie. Dalle corse clandestine di cavalli, la prima emergenza, al business dei canili e al traffico di cuccioli. Ma ci sono anche il contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato, le macellazioni clandestine e l’abigeato, la pesca di frodo e le illegalità nel comparto ittico, i combattimenti tra cani e l’uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga. Questi i principali reati segnalati nella nuova edizione del Rapporto Zoomafia della LAV

Centinaia di migliaia di animali ogni anno vengono uccisi dalle zoomafie. Dalle corse clandestine di cavalli, la prima emergenza, al business dei canili e al traffico di cuccioli. Ma ci sono anche il contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato, le macellazioni clandestine e l’abigeato, la pesca di frodo e le illegalità nel comparto ittico, i combattimenti tra cani e l’uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga. Questi i principali reati segnalati nella nuova edizione del Rapporto Zoomafia della LAV.

Non mancano neanche i traffici di animali via internet. Scenari agghiaccianti quelli emersi dal dossier giunto ormai alla sua quattordicesima edizione. Solo lo scorso anno, il totale dei procedimenti sia a carico di noti che di ignoti per i reati a danno degli animali e per il campione del 63% delle Procure Ordinarie, è di 6.245 fascicoli (2.895 a carico di noti e . a carico di ignoti), con un totale di 3862 persone indagate.

Partendo da questo dato e proiettandolo a livello nazionale, è stato calcolato che in media nelle Procure d’Italia vengono aperti circa 24 fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni ora. Una persona ogni ora e mezza circa viene indagata.

Un business che non conosce crisi, e che continua a crescere anno dopo anno. Rispetto al 2011, il 2012 ha fatto registrare un aumento del 15% dei fascicoli sui reati aperti e del 3% del numero degli indagati.

Crimini contro gli animali, dove

I dati fonriti dalle Procure Ordinarie hanno permesso di stilare una classifica dei reati in esame: oltre al caso particolare e anomalo di Montepulciano (SI) dove nel corso del 2012 non sono stati aperti fascicoli per i reati in esame, la Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali è quella di Mistretta (ME) con solo 4 procedimenti, seguita da Imperia con 5 (3 noti e 2 ignoti); Melfi (PZ) con 7 (1 noti e 6 ignoti); Mondovì (CN) con 10 (ignoti); Cuneo con 11, (10 noti e 1 ignoti); Lagonegro (PZ) sempre con 11 (7 noti e 4 ignoti); Aosta con 12 (noti); Nicosia (EN) con 13 (7 noti e 6 ignoti); Sciacca (AG) con 13 (8 noti e 5 ignoti); Camerino (MC) con 14 (7 noti e 7 ignoti); Casale Monferrato (AL) 14 (5 noti e 9 ignoti).

La Procura con il maggior numero di procedimenti sopravvenuti nel 2012, sempre in base al campione del 63% analizzato, è quella di Brescia, con ben 722 procedimenti (431 noti e 291 ignoti). Questo dato può essere spiegato in parte con i numerosi procedimenti aperti per violazione alla normativa venatoria che arrivano a 377 fascicoli. Seguono Firenze con 220 procedimenti (94 noti e 126 ignoti); Bergamo con 187 procedimenti (81 noti e 106 ignoti); Milano con 144 procedimenti (67 noti e 77 ignoti). A Roma nel 2012 si sono registrati 193 procedimenti (76 noti e 117 ignoti) con 130 indagati, in aumento rispetto agli anni precedenti.

I reati

Si parte dalle corse clandestine di cavalli: 16 gli interventi delle forze dell’ordine, 5 le corse clandestine bloccate e 122 le persone denunciate di cui 1 arrestata per reati connessi. Tra i sequestri, 77 cavalli, un ippodromo abusivo, 13 stalle e due maneggi. 4 i cavalli morti trovati per strada. Diminuite comunque le persone denunciate: 122 rispetto alle 179 del 2011 e alle 129 del 2010.

Vi sono poi i canili illegali e il traffico di cani. Non tutti i canili sono legali. Spesso si trovano strutture sovraffollate e inadeguate sotto l’aspetto igienico sanitario e strutturale. Non conosce crisi neanche il business sui randagi grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Solo nel 2012 sono state sequestrate 4 strutture. Cuccioli affogati nell’acqua e gettati nell’immondizia, cani costretti a vivere in gabbie anguste, prive di riparo, e senza avere la possibilità di muoversi: questi alcuni dei casi accertati.

Aumenta anche il numero di cuccioli importati illegalmente dai Paesi dell’Est. 1360 i piccoli sequestrati, per un giro d’affari complessivo di circa un milione di euro. 29 le persone denunciate di cui 14 cittadini stranieri. La provenienza dei cuccioli è spesso la Slovacchia, seguita dall’Ungheria, ma è stata scoperta una nuova rotta: da Malta alla Sicilia.

Tra i reati più numerosi anche il contrabbando di fauna e la biopirateria, ossia il traffico internazionale di animali e piante rare. Nel 2012 la Cites del Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 6.240 esemplari protetti dalla Convenzione di Washington per un valore di circa 800.000 euro, grazie a 126 indagini che hanno coinvolto 186 soggetti. Un caimano trovato nell’abitazione di un pregiudicato romano, statuette e monili di avorio, coralli bianchi, zanne di elefante africano, pelli e carne di coccodrillo, 42 uova di tartaruga, capi di abbigliamento con pellicce di procione, 600 scorpioni trovati nella valigia di un passeggero all’aeroporto di Firenze, un serpente a sonagli, una vipera dal corno, una tartaruga azzannatrice, una tartaruga alligatore e un varano.

Il bracconaggio continua a mietere vittime diventando sempre più pericoloso, con traffici di armi rubate o clandestine, resistenza e minacce agli organi di vigilanza, attentati alle auto di servizio. L’abbattimento o la cattura di specie protette è purtroppo molto diffuso: lupi, orsi, gru, Ibis eremita e anche Pilar. Anche la macellazione clandestina rientra tra i reati più frequenti.

E infine i combattimenti tra animali, un crimine in ripresa nel 2012 rispetto al calo degli anni precedenti. Lo provano i tanti ritrovamenti di cani con ferite da morsi o di cani morti con cicatrici riconducibili alle lotte, o ancora a furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti. Nel 2012 sono stati sequestrati 25 cani riconducibili ai combattimenti, tenuti in tre allevamenti diversi, e sono state denunciate tre persone.

Nonostante l’incremento delle denunce siamo lontani da un’adeguata risposta repressiva – ha commentato Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV e autore del Rapporto –. Analizzando i dati si evince che le denunce presentate sono solo una minima parte di reati contro gli animali realmente consumati e ciò rafforza un sospetto che abbiamo da tempo: la maggioranza dei reati contro gli animali non viene denunciata”.

L’impressione, leggendo questi dati, – continua – è che l’azione penale venga esercitata solo in pochissimi casi e che in assenza di formale denuncia, peraltro non richiesta per i reati in esame, essendo reati comuni perseguibili di ufficio, non ci sia un intervento della polizia giudiziaria e quindi l’apertura di un formale procedimento da parte della Procura”.

Francesca Mancuso

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