Nessun paese del G20 è in linea con gli accordi di Parigi, inclusa l’Italia

Nessun paese del G20 è in linea con gli accordi di Parigi, inclusa l'Italia, lo ha rivelato il rapporto annuale Born to be Green.

A che servono gli accordi se non vengono rispettati? È incredibile ma secondo il rapporto annuale Born to be Green pubblicato da Climate Transparency, nessun paese del G20 sta rispettando gli accordi sottoscritti nel 2015 a Parigi. Italia inclusa.

Lo studio in questione analizza i risultati dei vari stati in materia di clima, energia e finanza sostenibile, considerando 80 diversi indicatori, con il supporto di 14 organizzazioni di ricerca.

E ha così constatato che Argentina, Australia, Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Corea del Sud, Turchia e Stati Uniti, sono tutti indietro rispetto a quanto concordato, e la peggiore in assoluto è l’Australia.

Addirittura le emissioni globali sono peggiorate rispetto all’anno scorso con un aumento dell’1,8% in tutti i settori, specialmente quello edile. E pensare che questi paesi sono responsabili più o meno dell’80% delle emissioni globali di gas serra, che stando agli accordi dovrebbero arrivare allo zero entro il 2050.

Tra gli obiettivi c’era anche il contenimento della temperatura media entro 1,5 gradi, anch’esso mancato!

La situazione italiana

Per quanto riguarda l’Italia, le emissioni di gas serra pro capite nel 2016 erano sotto la media del G20 ma nel 2018, nei trasporti e nel settore edilizio, sono risultate superiori alla media. Male anche il settore boschivo con una perdita di 299 chilometri quadrati di boschi dal 2001 al 2018.

Secondo lo studio anche i fondi per i combustibili fossili continuano a essere troppo alti e questi ultimi rappresentano ancora il 79% dell’energia contro il 40% delle energie rinnovabili. Insomma, bisogna cambiare rotta o entro qualche anno sarà davvero troppo tardi.

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Laura De Rosa

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