Le locuste invadono per la prima volta la città di Gurugram, alle porte di Nuova Delhi

Le locuste al momento non hanno causato danni significativi ma gli agricoltori temono ripercussioni importanti sui raccolti futuri

Continua l’inesorabile avanzata delle locuste del deserto che nella giornata di ieri hanno raggiunto e invaso Gurugram, città alle porte della capitale indiana di Nuova Delhi.

Le autorità hanno chiesto ai cittadini di tenere chiuse porte e finestre e di fare rumore per cercare di allontanare gli sciami in rapida espansione, mentre ai piloti d’aereo è stato raccomandato di prestare la massima attenzione nelle fasi di decollo e atterraggio.

Africa, Cina e  India stanno combattendo da tempo il peggior focolaio di locuste del deserto degli ultimi decenni, che si sono moltiplicate a dismisura a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici e che ora minacciano anche altre zone del Pianeta, tra cui il Sud America.

Per combattere l’invasione, i governi dei vari Paesi stanno irrorando massicce quantità di pesticidi sulle coltivazioni, ma l’emergenza coronavirus ha rallentato gli sforzi per affrontare il problema.

Gli interventi in India non sono stati sufficienti a contenere l’avanzata delle locuste, che per la prima volta dopo almeno 40 anni hanno raggiunto Gurugram: in precedenza, le locuste erano rimaste al confine con le aree desertiche del Pakistan senza spingersi oltre.

Nella giornata di ieri, invece, diversi utenti hanno pubblicato foto e video online, con le immagini impressionanti dell’invasione.

La locusta del deserto è uno dei parassiti migratori più distruttivi per le coltivazioni, poiché si moltiplica rapidamente ed è in grado di muoversi velocemente, percorrendo fino a 150 chilometri in un solo giorno. Nell’arco di 24 ore, una sola locusta può mangiare circa 2 grammi di vegetazione, distruggendo intere coltivazioni.

Le locuste al momento non hanno causato danni significativi ma gli agricoltori temono ripercussioni importanti sui raccolti futuri, che potrebbero essere irrimediabilmente compromessi.

Fonti di riferimento: CNN/Reuters

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