Un astronauta della Stazione Spaziale Internazionale è riuscito a immortalate i numerosi pozzi di prospezione dell'oro
Anche dallo spazio, da ben 400 km di distanza, è possibile vedere i danni e il modo in cui l’uomo sfrutta la Terra. Un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è riuscito addirittura a immortalate i numerosi pozzi di prospezione dell’oro nel Perù orientale. La ricerca dell’oro sta contribuendo alla deforestazione dell’Amazzonia peruviana.
Le fosse, solitamente nascoste alla vista di un astronauta dalla copertura nuvolosa, in questa foto risaltano in maniera prepotente, illuminate dalla luce solare riflessa. Dall’immagine è possibile notare i molteplici canali del fiume Inambari visibili sul lato sinistro. Il fiume e le fosse attraversano la foresta pluviale amazzonica, altrimenti ininterrotta, nello stato di Madre de Dios.
“In questo clima molto umido, i pozzi di prospezione appaiono come centinaia di bacini pieni d’acqua” spiega la Nasa. “Probabilmente scavata dai garimperos (minatori indipendenti), ogni fossa è circondata da aree fangose prive di vegetazione. Questi tratti disboscati seguono il corso di antichi fiumi che depositavano sedimenti, compreso l’oro. Per la scala, il tratto occidentale al entro dell’immagine è lungo 15 chilometri”.
Il Perù è il sesto più grande produttore di oro al mondo e lo stato di Madre de Dios ospita una delle più grandi industrie minerarie indipendenti di tutto il pianeta. Purtroppo, com’è facilmente intuibile, l’estrazione mineraria qui è la principale causa di deforestazione. Ma non solo. Alla ricerca di oro è legato anche l’inquinamento da mercurio dovuto al processo di estrazione. Eppure decine di migliaia di persone si guadagnano da vivere grazie a questa attività mineraria non registrata e dunque illegale.
Uno studio condotto dal Monitoring of the Andean Amazon Project ha rilevato che la deforestazione legata all’estrazione dell’oro ha distrutto migliaia di ettari di foreste nell’Amazzonia Peruviana. Anche se è stato registrato un calo, l’ultimo monitoraggio reso noto lo scorso dicembre rivela che l’estrazione illegale persiste:
“Abbiamo documentato 1.115 ettari di deforestazione da miniere d’oro in tutti e sei i siti dall’Operazione Mercury”.
Sostenute dall’aumento del prezzo dell’oro, le comunità locali che sono spesso svantaggiate vedono un’opportunità per guadagnarsi da vivere con l’attività mineraria. Nel 2012, c’erano circa 30.000 minatori su piccola scala che lavoravano nella regione lussureggiante.
La fotografia è stata scattata il 24 dicembre scorso da un membro dell’equipaggio della Expedition 64. In essa è possibile individuare anche la piccola città di Nueva Arequipa, appena visibile lungo la Southern Interoceanic Highway . Inaugurata nel 2011, l’autostrada, è l’unico collegamento stradale tra Brasile e Perù. Essa era nata con lo scopo di stimolare il commercio e il turismo, ma a causa della grande espansione delle prospezioni superficiali, la deforestazione potrebbe essere il risultato più importante dell’autostrada. Alcune aree dello stato sono protette dall’estrazione mineraria, come la Riserva Nazionale di Tambopata.
Speriamo che ciò permetta di tutelarle anche dai cercatori d’oro.
Fonti di riferimento: Earthobservatory/Nasa
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