Scienziato arruola gli ex guerriglieri della Colombia per una nuova causa: preservare la biodiversità del loro paese

Jaime Góngora ha arruolato gli ex guerriglieri per combattere una nuova battaglia contro la deforestazione e la perdita di biodiversità della Colombia

Per oltre 50 anni le le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) hanno combattuto una guerra civile scatenata in parte dalle disuguaglianze sociali delle giungle remote del paese. Nel 2016, le FARC e il governo colombiano hanno firmato un accordo di pace. Come reimpiegare allora ben 14mila ex combattenti? A fornire una soluzione è stato lo scienziato Jaime Góngora che ha arruolato gli ex guerriglieri per combattere una nuova battaglia, quella contro la deforestazione e la perdita di biodiversità.

La Colombia è uno dei paesi del mondo più ricchi di biodiversità ma le sue giungle e le foreste sono rimaste in gran parte inesplorate, per via dell’occupazione delle FARC. Dopo l’accordo di pace, le visite esplorative in queste regioni hanno permesso di scoprire  quasi 100 nuove specie.

Un paradiso naturale che doveva però fare i conti con una grave minaccia: la deforestazione. Jaime Góngora, genetista che si occupa di fauna selvatica all’Università di Sydney ma originario della Colombia, ha visto nell’accordo di pace un’opportunità:

“Ho visto quante persone sono state colpite direttamente e indirettamente dal conflitto”, ha raccontato a Science

Anche gli ex combattenti erano diventati un problema, un numero enorme a cui trovare una collocazione. Da qui l’idea di impiegarli in un progetto che con la guerra, la morte e la violenza non aveva nulla a che vedere: forti anche del tempo trascorso nella giungla e delle conoscenze acquisite nei decenni trascorsi nelle foreste, essi avrebbero potuto contribuire e salvaguardarle e a piantarne di nuove.

Insieme a un team internazionale di ricercatori del Regno Unito, dell’Australia e di 10 istituzioni colombiane, i militari oggi  lavorano con gli ex combattenti per studiare le piante e gli animali nativi della Colombia e per tutelarli contribuendo a preservare la biodiversità del loro paese. Nasce così il progetto Peace with Nature.

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©Science/JAIME GÓNGORA

Nonostante viva in Australia, dal 2017, Góngora è tornato in Colombia tre o quattro volte l’anno per organizzare seminari con oltre 100 ex combattenti e addestrarli nella conservazione. L’ultima volta è stata a marzo, prima dello scoppio della pandemia del coronavirus.

“Peace with Nature Mira a guidare lo sviluppo sostenibile e dare lavoro agli ex membri delle FARC trasformandoli in ambientalisti. Questo è un passo fondamentale per consentire loro di contribuire a progetti ambientali, migliorare il loro sostentamento e reincorporarli nella società. Insegniamo loro a intraprendere inventari della biodiversità e proteggerla, oltre a elaborare idee di business sostenibili basate sull’ambiente” racconta Góngora .

Trasformare gli ex militari in agricoltori e esperti di botanica e di animali non è una cosa che accade tutti i giorni ma a quanto pare la loro risposta è stata molto positiva:

“Abbiamo sviluppato le loro conoscenze tradizionali, l’interesse per gli aspetti ambientali e la connessione con la natura mentre trascorrevano molti anni nelle parti più remote della giungla, della foresta, delle savane e delle montagne” prosegue lo scienziato. “Hanno condiviso con noi le loro conoscenze tradizionali, come vivono nella giungla, quali piante medicinali hanno usato e il cibo che hanno consumato”.

Nei seminari, che durano da tre a cinque giorni in aree remote della Colombia, essi hanno appreso anche come fare gli inventari della biodiversità. Anche la risposta delle agenzie governative, degli istituti di ricerca e del mondo accademico della Colombia è stata molto positiva.

I risultati sono stati al di sopra delle aspettative:

“Alla domanda su quali lavori volessero fare ora che c’è pace, l’84% di loro era interessato al ripristino ambientale terrestre e fluviale” .

Ma c’è un aspetto che ha sorpreso Góngora:

“Durante alcuni incontri, abbiamo avuto la presenza della polizia e delle forze militari insieme agli ex combattenti. Penso che ciò che mi ha sorpreso di più sia l’opportunità che la biodiversità offre per la riconciliazione e la guarigione dopo un conflitto armato. Questi seminari sono stati spazi per un dialogo rispettoso sulla biodiversità e la natura”.

Fino a qualche anno fa, si trovavano su due fronti opposti ma oggi si ritrovano dallo stesso lato della barricata, pronti a combattere nemici comuni, la perdita di biodiversità e la deforestazione, difendendo la Natura.

Fonti di riferimento: Science

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