Terremoto Emilia Romagna: continuano le scosse

Nella notte e fino a questa mattina numerose sono state le scosse in Emilia Romagna, anche se di lieve entità

Terremoto Emilia Romagna, la terra trema ancora questa mattina nella regione, già devastata oltre 100 scosse. Il bilancio attuale parla di 7 morti e 5mila sfollati. Secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica, la sequenza sismica di Modena-Ferrara ha interessato un’area a pericolosità medio-bassa della penisola italiana.

Ma l’evento, purtroppo ancora imprevedibile, si è verificato. La scossa più forte è stata quella del 20 maggio alle 4:03 di magnitudo 6.0 ad una profondità di circa 6 km, seguita da decine di altri terremoti, di minore entità. La replica più forte è avvenuta alle 15:18 di ieri (5.0). Finora sono state localizzate oltre 100 repliche, di cui 6 di magnitudo compresa tra 4 e 5; 27 di magnitudo tra 3 e 4, e oltre 75 di magnitudo inferiore.

Gli esperti dell’Ingv, alle ore 17.00 di ieri si sono riuniti presso la sede capitolina dell’Istituto per discutere sull’evento. Ma come mai una zona relativamente poco soggetta ai terremoti è stata colpita in maniera così dura? Secondo quanto spiega l’Istituto in una nota, la sismicità si è distribuita lungo un’area allungata per circa 40 km in direzione est-ovest. I terremoti più forti della sequenza sono dovuti a un fenomeno di compressione attiva in direzione nord-sud, legato alla spinta dell’Appennino settentrionale verso nord, al di sopra della placca adriatica. Ma c’è di più. Confrontando la magnitudo delle principali scosse sismiche registrate in questi due giorni con l’estensione della zona attiva, è emerso che potrebbe essersi attivato un sistema di faglie complesso, non di una singola faglia.

Va inoltre ricordato che di recente l’Emilia Romagna era stata colpita da altre scosse di rilievo: a gennaio 2012 la zona appenninica di Reggio Emilia e Parma fu colpita da terremoti di magnitudo 4.9 e 5.4, a distanza di pochissimi giorni: “I due terremoti di gennaio, sebbene avvenuti a profondità molto diverse (30 e 60 km) rispetto ai 6-8 km di quelli odierni, sono anch’essi legati ai movimenti della stessa ‘microplacca adriatica’, che negli ultimi mesi ha avuto un’attività piuttosto intensa“.

7 le vittime accertate dalla Prefettura-Utg di Ferrara, di cui due donne decedute per cause concomitanti all’evento sismico. Intanto, la scorsa notte, secondo una nota della Protezione Civile, è stata data accoglienza a 2.500 persone nel modenese e a 900 in Provincia di Ferrara, ospitate in strutture attrezzate, alberghi e abitazioni di parenti e amici.

Squadre di rilevamento danni. Nel corso della giornata squadre di tecnici della Regione Emilia Romagna e squadre di tecnici provenienti da altre regioni, sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile saranno impegnate nelle verifiche di agibilità. Ieri il Comune di Mirandola ha inoltre richiesto l’aiuto di volontari professionisti.

Danni agli edifici storici. Oltre alle abitazioni, numerosi sono stati i danni agli edifici storico-monumentali e in particolare chiese e castelli danneggiati dal sisma. Sono in corso verifiche puntuali da parte di Sovrintendenza e Vigili del Fuoco a Ferrara, dove risulta particolarmente colpito il castello Estense.

Francesca Mancuso

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