New York, Climate Summit 2014. Da qualche ora sono partiti i lavori nella Grande Mela che ospita il vertice delle Nazioni Unite sul clima. I rappresentanti dei governi sono chiamati a rispondere alla chiamate arrivata da tutto il mondo e a prendere una decisione che ha le potenzialità per cambiare le sorti del pianeta e dei suoi abitanti
New York, Climate Summit 2014. Da qualche ora sono partiti i lavori nella Grande Mela che ospita il vertice delle Nazioni Unite sul clima. I rappresentanti dei governi sono chiamati a rispondere alla chiamate arrivata da tutto il mondo e a prendere una decisione che ha le potenzialità per cambiare le sorti del pianeta e dei suoi abitanti.
Da Barack Obama a David Cameron a Dilma Rousseff, i leader si sono ritrovati oggi a New York in vista del Vertice sul clima di Parigi (COP21) in cui si cercherà dir raggiungere un accordo globale per arginare l’aumento globale delle temperature. Anche se mancano ancora 14 mesi, è tempo di agire prima che sia troppo tardi.
Il rischiamo all’azione è sempre più forte, come hanno dimostrato i numeri della Marcia globale per il clima, l’enorme raduno planetario che ha mobilitato oltre 675mila persone in tutto il mondo, a dimostrare che il problema del cambiamento climatico è ampiamente sentito dalla popolazione, sempre più consapevole del fatto che occorre costruire una società alimentata dalle energie pulite.
A farsi portavoce dell’urgenza del problema anche celebrità, attori, astronauti e politici come Di Caprio, presente alla conferenza, Antonio Banderas, la top model Giselle Bundchen e Chris Hadfield, che con un filmato rilasciato oggi hanno inviato un messaggio ai grandi della Terra.
Il presidente francese François Hollande oggi ha promesso 1 miliardo di dollari per il Green Climate Fund: “Il nostro impegno è quello di essere chiari, dobbiamo fare tutto il possibile, in modo da poter arginare e contenere sotto i 2° C l’aumento della temperatura. Ogni giorno assistiamo a un nuovo aumento. Abbiamo bisogno di definire un modello di sviluppo per i prossimi 30 anni per consentire l’accesso ai beni per la gente di tutto il mondo e allo stesso tempo conservare il pianeta,” ha detto nel suo intervento il presidente che ospiterà la prossima conferenza sul clima, ormai considerata decisiva per le sorti della Terra: “Ognuno di noi deve tenere a mente il fallimento di Copenhagen, oggi abbiamo l’obbligo di riuscirci. È molto importante per noi vincere questa battaglia e assicuriamo che un accordo può essere raggiunto”.
Un momento importante e “senza precedenti” come lo ha definito Ban Ki-moon,: “Il cambiamento climatico minaccia la pace conquistata a fatica per miliardi di persone. Oggi dobbiamo mettere il mondo su un percorso obbligato. È una questione determinante della nostra epoca, del nostro presente. La nostra risposta definirà il nostro futuro. Questo è il motivo per cui siamo qui oggi. Abbiamo bisogno di una visione chiara. Il costo umano, ambientale e finanziaria dei cambiamenti climatici sta diventando insopportabile sempre più rapidamente”.
Noi non siamo qui per parlare, siamo qui per fare la storia, dice il leader delle Nazioni Unite. Sarà davvero la volta buona?
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Francesca Mancuso
Foto: Guardian
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