La Thailandia vuole vietare l’uso dei pesticidi, ma gli USA non sono d’accordo

Un divieto d'uso dei pesticidi in Thailandia preoccupa il governo degli Stati Uniti poiché potrebbe provocare un crollo delle importazioni agricole

La Thailandia ha deciso di mettere al bando i pesticidi ritenuti più dannosi e di vietare l’uso in agricoltura di prodotti che contengono glifosato, paraquat e clorpirifos.

Il governo thailandese vorrebbe dismettere i fitofarmaci dal 1° dicembre di quest’anno poiché ritenuti dannosi per la salute umana e per l’ambiente.

La decisione non è piaciuta al governo degli Stati Uniti: il Dipartimento dell’Agricoltura americano (USDA) ha infatti inviato una serie di lettere al Primo Ministro thailandese Prayuth Chan-ocha accusandolo di aver optato per scelte drastiche sul glifosato, senza tenere conto delle prove scientifiche che scagionano l’erbicida.

I funzionari americani hanno inoltre sottolineato come un divieto simile potrebbe impattare sulle importazioni di grano, soia e altre colture in Thailandia

Il sottosegretario del Dipartimento dell’Agricoltura Ted McKinney ha dunque chiesto alla Thailandia di rimandare la decisione sul divieto d’uso del glifosato che, secondo una valutazione dell’Agenzia per la protezione ambientale americana “non presenta rischi significativi per la salute umana se utilizzato come autorizzato“.

“Se il divieto venisse attuato, questo avrebbe un forte impatto sulle importazioni della Thailandia di materie prime agricole come la soia e il grano”, ha scritto McKinney nella sua lettera.

Per il momento, il governo thailandese ha confermato l’intenzione di voler vietare i tre pesticidi:

“Il nostro compito è quello di prenderci cura della salute delle persone”, ha dichiarato Anutin Charnvirakul, Ministro della sanità pubblica.

La scelta della Thailandia è dettata dalle perplessità, scientificamente fondate, della pericolosità di questi fotofarmaci.

Il glifosato, principio attivo del Roundup Monsanto è stato classificato come probabile cancerogeno dall’Organizzazione mondiale della sanità e in numerose ricerche ha dimostrato una relazione con diverse patologie, incluse quelle epatiche.

Anche l’insetticida clorpirifos ha dimostrato problemi legati alla sicurezza: in alcune ricerche si è dimostrato capace di influenzare negativamente lo sviluppo cerebrale nei bambinie di recente l’EFSA non ne ha rinnovato l’autorizzazione d’uso in Europa poiché non è possibile valutare il rischio per questo pesticida.

L’erbicida paraquat ha dimostrato di aumentare il rischio di svariate patologie, tra cui il Parkinson, motivo per cui è stato vietato in Europa più di dieci anni.

Nel 2018 gli Stati Uniti hanno esportato in Thailandia per 593 milioni di dollari e grano per 180 milioni di dollari, secondo i dati dell’USDA.
Negli Stati Uniti sono ancora ammessi sia il glifosato che il paraquat e il clorpirifos e ora temono che un divieto d’uso di questi pesticidi da parte della Thailandia faccia crollare le importazioni di queste colture.

Ci auguriamo che il governo thailandese porti avanti con fermezza la sua decisione, continuando a mettere al primo posto la salute dei propri cittadini come ha già dichiarato.

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Tatiana Maselli

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