Glifosato cancerogeno: l’UE lo dichiarò sicuro, ma i dirigenti EPA erano corrotti

L'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha respinto uno studio che collega il glifosato al cancro, basandosi su quanto sostenuto da uno degli ex vertici dell'Epa

L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha respinto uno studio che collega il glifosato al cancro, basandosi su quanto sostenuto da uno degli ex vertici dell’Epa.

A denunciarlo è stato il Guardian, secondo cui Jess Rowlands, ex capo della commissione per il controllo del cancro dell’EPA, coinvolto in più di 20 cause, avrebbe detto a Monsanto che avrebbe tentato di bloccare un’inchiesta del governo americano sulla questione.

Uno dei simboli del marchio RoundUp di Monsanto è il glifosato, per il quale proprio la scorsa settimana scorsa la Commissione europea ha proposto una nuova licenza di dieci anni.

I dubbi sono stati mossi da una serie di documenti che riguardano le cause fatte contro la Monsanto da parte dei malati di linfoma non-hodgkins, che sostengono di di aver contratto la malattia a seguito di un’esposizione all’erbicida.

Di recente, il Guardian ha avuto modo di leggere uno scambio di email risalenti al 2015 e riguardanti un’indagine governativa americana sul glifosato in cui è coinvolto Rowlands.

La sua posizione è stata rivelata in una lettera inviata dal capo dell’unità per gli antiparassitari dell’Efsa, Jose Tarazona, al tossicologo Peter Clausing.

Una vicenda controversa e dai contorni poco chiari ma da cui, secondo il giornale britannico, emergerebbe il ruolo di Jess Rowland nella valutazione della cancerogenicità del glifosato negli Stati Uniti. Si parla infatti di dubbi sulla possibilità che Rowland possa aver fornito informazioni errate, che non sono state esaminate dall’Efsa e dai suoi esperti.

A seguito di ciò, Efsa avrebbe utilizzato le argomentazione di Rowlands per rifiutare uno studio fondamentale del 2001 che aveva trovato un nesso causale tra l’esposizione al glifosato e l’aumento dell’incidenza dei tumori nei topi.

Un portavoce di Monsanto ha però ribattutto dicendo che non si possono trarre queste conclusioni leggendo un’unica mail fuori dal contenso:

“Leggere un’unica mail elettronica fuori dal contesto non modifica il fatto che l’EPA e i regolatori di tutto il mondo, nonché un ramo dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha analizzato i residui di antiparassitari, abbiano concluso che è improbabile che il glifosato possa essere cancerogeno per gli esseri umani”.

Per altre notizie sul glifosato e Monsanto, leggi anche:

Eppure, lo Iarc lo scorso anno lo ha classificato come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo.

È ancora possibile fermare il glifosato raccogliendo l’invito dei Cittadini europei a sottoscrivere l’iniziativa popolare contro questo dannoso pesticida.

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Per firmare la petizione di Ice e dire no al glifosato in Europa, clicca qui

Francesca Mancuso

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