Come una morte lenta. Con questo titolo inquietante, il Guardian racconta una storia agghiacciante, che mette insieme pesticidi e bambini. Il veleno in questione è tristemente noto: si chiama clorpirifos ed è vietato in numerosi paesi. Purtroppo però negli Usa è tornato a far paura
Come una morte lenta. Con questo titolo inquietante, il Guardian racconta una storia agghiacciante, che mette insieme pesticidi e bambini. Il veleno in questione è tristemente noto: si chiama clorpirifos ed è vietato in numerosi paesi. Purtroppo però negli Usa è tornato a far paura.
Molte le famiglie che ne temono gli effetti, peraltro già evidenti sulla salute dei più piccoli, in particolare dei residenti latini dell’area centrale della California. A raccontare la loro storia è stato Sam Levin, che ha intervistato una mamma, Fidelia Morales. Un giorno, una nuvola bianca di pesticidi ha avvolto il cortile della loro abitazione, ricoprendo del tutto l’altalena con cui giocano i bambini. Non è che solo un esempio di quello che accade.
Il chlorpyrifos è un pesticida neurotossico molto usato per uccidere gli insetti in mandorle, noci, arancia, uva, broccoli e altre coltivazioni, bandito dall’uso domestico nel 2000.
Se immaginiamo la distesa di agrumeti che circoda la sua casa nella California Central Valley, pensiamo a un paradiso naturale, fatto di genuinità. Così purtroppo non è a causa delle sostanze chimiche spruzzate nell’aria nelle grandi coltivazioni in maniera indiscriminata. Tra esse il pericoloso clorpirifos. La donna teme che l’esposizione a lungo termine a varie sostanze chimiche presenti nell’aria abbia fatto male ai suoi figli. I ragazzi, dai 9 ai 20 anni, soffrono tutti di malattie respiratorie croniche, asma e difficoltà di concentrazione a scuola.
“Sappiamo che ciò è pericoloso per i bambini, ma cosa dobbiamo fare?” lamenta.
Sotto l’amministrazione Obama, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) aveva proposto il divieto di utilizzo del clorpirifos per l’agricoltura, dopo una lotta legale durata dieci anni con gruppi ambientalisti. Si tratta di un pesticida ampiamente utilizzato negli Usa ma non per questo sicuro. Numerose ricerche infatti hanno documentato i rischi sia per i lavoratori agricoli che per le comunità.
Ma allora perché questo pesticida si usa ancora?
L’amministrazione Trump ha fatto un passo indietro, respingendo le accuse contro il pesticida e annullando il divieto di utilizzo. Di fatto, secondo le nuove norme l’EPA non dovrà riesaminare i rischi sanitari della sostanza per altri cinque anni, consentendone l’utilizzo.
“Ciò significa che, nonostante le recenti vittorie per famiglie e ambientalisti che hanno combattuto per più di un decennio per tutelarsi dal pesticida, l’uso diffuso continuerà in California, dove viene coltivata la maggior parte dei frutti e la frutta a guscio degli Stati Uniti” rivela il Guardian.
“C’è un senso di impotenza. Sono avvelenato e non posso fare nulla. È come una morte lenta” aggiunge Luis Medellin, un lavoratore di 30 anni, seduto con le sue tre sorelle più piccole nella casa della famiglia nella piccola città agricola di Lindsay.
Dal canto loro, le associazioni ambientaliste hanno citato l’EPA per aver revocato il divieto introdotto dalla precedente amministrazione contro l’antiparassitario.
I residenti di Tulare County, una comunità agricola rurale a nord di Los Angeles, raccontano le loro tristi storie legate ai pesticidi e alle malattie provocate dall’esposizione cronica a questi fitofarmaci. I bambini vomitano spesso, hanno la pelle irritata e soffrono di continui mal di testa e vertigini. A ciò si aggiungono numerosi casi di autismo, problemi di apprendimento, disturbi da deficit di attenzione e disturbi respiratori.
Diversi studi epidemiologici hanno trovato collegamenti tra il pesticida e un certo numero di disturbi. Tra questi quello condotto dall’Università della California Davis: le donne in gravidanza che vivevano vicino a campi e fattorie in cui si utilizzava il chlorpyrifos presentavano infatti un aumento del rischio di bambini con autismo. Ma non solo. Bassi o moderati livelli di esposizione al chlorpyrifos durante la gravidanza sono stati anche legati a un QI più basso e a problemi di memoria tra i neonati.
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Pesticidi… E in Europa?
Nel nostro continente l’utilizzo del clorpirifos è ammesso ma entro certi limiti, fissati nell’agosto del 2016. Essi variano in base alla tipologia di pianta. Ad esempio per le mele si parla di 0,01 mg/kg – ppm (parti per milione).
Storie che fanno rabbia e che sicuramente ci fanno pensare al glifosato, classificato dallo Iarc come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo. Una delle ultime notizie (beffe), arriva dal nuovo rapporto del Global2000: le aziende produttrici di glifosato starebbero infatti comprando il mondo scientifico. Secondo Global2000, Monsanto potrebbe “aver distorto le prove scientifiche sugli effetti per la salute pubblica dell’erbicida, al fine di mantenere sul mercato questa controversa sostanza”.
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Neanche la scienza è immune alle lusinghe del denaro.
Francesca Mancuso