Occasione sprecata per eliminare il glifosato. La Lombardia avrebbe potuto dire no ai finanziamenti europei destinati agli agricoltori che usano il pericoloso erbicida ma nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha bocciato la mozione
Occasione sprecata per eliminare il glifosato. La Lombardia avrebbe potuto dire no ai finanziamenti europei destinati agli agricoltori che usano il pericoloso erbicida, ma nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha bocciato la mozione.
Quest’ultima chiedeva di escludere l’impiego del glifosato dai cosiddetti disciplinari di produzione integrata. Se fosse stata approvata, i fondi europei della PAC, che dovrebbero aiutare e incentivare un’agricoltura sostenibile, non avrebbero finanziato gli agricoltori che usano glifosato e i pesticidi in generale, favorendo invece le agricole che cercano di ridurre o azzerare il ricorso ad agrofarmaci.
“La Mozione n. 798, in data 1 marzo 2017, a firma del Consigliere Cremonesi, concernente l’esclusione del glifosato dai disciplinari agronomici di produzione integrata risulta respinta” si legge sul sito ufficiale.
Ancora una volta la politica non guarda al benessere dei cittadini dando un tacito benestare all’uso del glifosato.
Lo IARC già da tempo lo ha classificato come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo. L’erbicida Roundup prodotto dalla multinazionale Monsanto potrà dunque essere usato in Lombardia e addirittura ottenere finanziamenti europei.
Oltre che in agricoltura, il glifosato e i formulati commerciali che lo contengono sono ampiamente diffusi in ambienti urbani e domestici ma è usato anche da Comuni e Province per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e del verde pubblico.
Purtroppo però la maggioranza ha preferito difendere il comparto dell’agrochimica. Non stupiamoci visto che secondo i dati Eurostat, in Italia per ogni ettaro coltivato si usano 5,3 kg di pesticidi, contro i 3,4 della Spagna, i 2,8 della Germania e i 2,7 della Francia.
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I dati rilevati da ISPRA e ARPA Lombardia inoltre, hanno misurato contaminazioni da glifosato oltre gli standard di qualità ambientale in ben il 55% dei campioni di acqua prelevati da corpi idrici della regione.
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“L’agrochimica è oggi la fonte prioritaria di contaminazione ambientale in Lombardia – denuncia Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Ciò che è peggio è che investe direttamente il suolo, l’origine del cibo di cui ci nutriamo. Ieri il Consiglio Regionale ha perso un’occasione per dimostrare la propria attenzione alla salute degli agricoltori e dei consumatori. Per noi è invece un impegno prioritario quello di modificare l’applicazione delle politiche agricole in Lombardia, perché pensiamo che le risorse pubbliche debbano essere investite a beneficio di una agricoltura che si prenda cura del territorio e della salubrità delle produzioni agroalimentari”.
Nonostante le campagne di informazione, gli studi scientifici e i divieti in alcuni paesi, il glifosato continua ad essere utilizzato con leggerezza.
È possibile dire No all’uso del glifosato firmando due petizioni:
Una indirizzata al Commissario UE per la Salute Vytenis Andriukaitis, alle autorità di USA, Canada e Brasile, e a tutti i ministri e i responsabili delle politiche per la salute e l’ambiente, per chiedere di fermare l’uso del glifosato: firma qui
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L’altra, #salvailsuolo”, è un’Iniziativa dei Cittadini Europei sostenuta da più di 400 associazioni:
“Chiediamo che il suolo venga riconosciuto come un patrimonio comune che necessita di protezione a livello europeo, in quanto garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici. Chiediamo un quadro legislativo che tuteli i suoli europei dall’eccessiva cementificazione, dalla contaminazione, dall’erosione, dalla perdita di materia organica e dalla perdita di biodiversità”. Per firmare la petizione, clicca qui
Francesca Mancuso