Le api si “drogano” di neonicotinoidi? Bombi e api sarebbero attratti dai pesticidi killer, con una vera e propria dipendenza. Lo afferma una ricerca condotta da Geraldine Wright presso la Newcastle University.
Le api si “drogano” di neonicotinoidi? Bombi e api sarebbero attratti dai pesticidi killer, con una vera e propria dipendenza. Lo ipotizza una ricerca condotta da Geraldine Wright presso la Newcastle University.
Sappiamo che i pesticidi neonicotinoidi sono stati valutati dal punto di vista scientifico come dei veri e propri killer delle api e di altri insetti impollinatori. Ora da nuove ricerche emerge che le api sarebbero attratte proprio dai cibi che contengono pesticidi neonicotinoidi.
Un nuovo punto che avvalora la pericolosità di questi pesticidi. Gli esperti della Newcastle University hanno messo a disposizione di api e bombi due soluzioni di acqua e zucchero, ingredienti utilizzati per imitare il polline dei fiori.
Una delle due soluzioni conteneva semplicemente acqua e zucchero, mentre nella seconda soluzione sono state aggiunte delle piccole tracce di pesticidi. Gli stessi esperti si sarebbero stupidi vedendo che le api preferivano la soluzione che conteneva i pesticidi. Sono stati utilizzati proprio i neonicotinoidi per questo esperimento.
Gli esperti hanno potuto verificare che le api (Apis millifera) e i bimbi (Bombus terrestris) sono in grado di riconoscere la presenza dei tre pesticidi neonicotinoidi più diffusi: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam.
Api e bombi sono risultati attratti soprattutto da imidacloprid e thiamethoxam. Al momento in Europa sono presenti delle restrizioni sull’impiego dei neonicotinoidi, che saranno però in vigore soltanto fino a dicembre 2015. L’articolo pubblicato su Nature porta il titolo di “Bees prefer food containig neonicotinoid pesticides”.
Gli studi su api e pesticidi neonicotinoidi continuano. Un nuovo studio condotto in Svezia, presso l’Università di Lund, ha infatti messo in luce ancora una volta gli effetti negativi dei neonicotinoidi su api e bombi, con particolare riferimento agli alveari selvatici. Lo studio svedese è stato pubblicato negli scorsi giorni sulla rivista Nature, dove si è aperto un vero e proprio dibattito tra esperti su api e neonicotinoidi.
In particolare, gli esperti della Newcastle University sono molto preoccupati: le api rischiano di essere esposte a dosi dannose di pesticidi proprio perché sono attratte da queste sostanze chimiche. La Crop Protection Association, che rappresenta i produttori di pesticidi, ha messo in discussione gli studi e gli articoli sull’argomento pubblicati negli ultimi giorni su Nature.
Pare, in ogni caso, che gli effetti dei neonicotinoidi sulle api siano simili a quelli della nicotina sul cervello umano. Il passo successivo sarà quello di studiare se le api possono diventare dipendenti da queste sostanze, secondo Geraldine Wright, che è stata intervistata dalla BBC. Al momento non esiste ancora una prova definitiva della dipendenza, saranno necessari ulteriori studi per confermarla.
Marta Albè
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