Fracking UK: attivisti regalano pala eolica ai petrolieri

Gli attivisti antifracking hanno regalato una pala eolica a IGas, che trivella a Manchester

I piccoli aiutanti di Babbo Natale hanno portato, all’alba di oggi, uno sgradito regalo ai trivellatori: una pala di turbina eolica in segno di protesta contro il pozzo di Barton Moss, Manchester, dove IGas sta sperimentando il fracking. Buon Natale shale gas…

È Natale per tutti, anche per chi frantuma il sottosuolo con acqua e agenti chimici ad alta pressione in cerca di gas non convenzionale e in barba ad ogni rispetto per le falde acquifere. Così questa mattina, ancor prima che sorgesse il sole, davanti al sito di estrazione di Barton Moss è arrivata una bella lama in carbonio da 54 piedi di lunghezza, di quelle che si montano sulle turbine eoliche per produrre energia pulita.

Come riporta The Northern Gas Gala 55 attivisti antifracking e pro rinnovabili hanno infatti infiocchettato la pala e l’hanno portata in dono ai petrolieri. E che regalo: 17 metri, 1,5 tonnellate di peso, non si può certo dire che gli ambientalisti abbiano voluto risparmiare sul pensierino natalizio.

L’unico problema, per IGas ovviamente, è che siccome il regalo era un po’ ingombrante l’azienda si è trovata con i cancelli del sito bloccati: i camion non passano. Ma, si sa, a caval donato non si guarda in bocca. Va detto, però, che quelli di IGas non si sono comportati in modo molto elegante: l’hanno presa male.

La guardia giurata ha chiamato la polizia, che però è arrivata troppo tardi per evitare che il regalo fosse recapitato. E, come ogni bravo piccolo aiutante di Babbo Natale, gli attivisti hanno fatto in fretta a lasciare il pensiero e ad andarsene di corsa: ci stanno pensando dei mezzi speciali chiamati da IGas a rimuovere la pala eolica.

L’azienda, d’altronde, ha a sua volta fretta di terminare i test sul pozzo profondo 3.000 metri. Il fracking nel Regno Unito, infatti, è al momento permesso solo in pochi siti sperimentali e ottenere risultati prima possibile è fondamentale per le aziende, che sperano di ottenere buoni risultati per poi spingere su una legge nazionale che sdogani definitivamente la fratturazione idraulica con gli agenti chimici. Acido compreso.

Sandra Denton, una dei 55 piccoli aiutanti di Babbo Natale, spiega però che il dono è stato recapitato “Per ricordare a IGas che non abbiamo bisogno di fonti pericolose e inquinanti come il gas o il petrolio per dare energia al Regno Unito. Il Governo e le big dell’energia stanno pianificando di costruire una nuova ondata di centrali elettriche alimentate a gas, in parte proveniente da migliaia di pozzi fratturati nella campagna inglese“.

Rachel Thompson dell’associazione Frack Free Greater Manchester aggiunge: “Il piano del Governo di aumentare la nostra dipendenza dal gas, incluso quello estratto con il fracking, porterebbe bollette più alte e più inquinamento”. Come dargli torto, le stesse compagnie petrolifere che operano nel Regno Unito hanno ammesso che il fracking non farà scendere le bollette dei sudditi di Sua Maestà.

Peppe Croce

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