Ci vogliono 1520 punti per realizzarne una (ma anche molti di più), un lavoro certosino e di precisione che trasforma comuni palloni da calcio destinati alla discarica, in originali borse, ma anche bretelle, portachiavi e cinture dai colori più svariati. Non solo un prodotto commerciale, ma un concept che guarda al riciclo e rispetta l’ambiente.
Ci vogliono 1520 punti per realizzarne una (ma anche molti di più), un lavoro certosino e di precisione che trasforma comuni palloni da calcio destinati alla discarica, in originali borse, ma anche bretelle, portachiavi e cinture dai colori più svariati. Non solo un prodotto commerciale, ma un concept che guarda al riciclo e rispetta l’ambiente.
L’idea è di Thomas Casadei Della Chiesa, il designer che ha creato il brand PangaeA dove i palloni raccolti dai campi da calcio vengono scuciti, puliti, colorati e assemblati a mano, senza alcun uso della macchina da cucire. Per questo ogni borsa è unica e racchiude in sé tutta la bellezza di un lavoro artigianale.
“Compriamo continuamente oggetti e li cestiniamo con facilità nel momento in cui non ricoprono più il ruolo che gli era stato attribuito. Ma il pallone usurato e bucato racchiude un’energia immensa: gioia, dolore, risate, lacrime, goal, falli”, spiega Thomas Casadei Della Chiesa.
Una filosofia, quella di PangaeA, che si sposa con la sostenibilità ambientale che passa anche da piccoli gesti quotidiani. Oggi di prodotti ecofriendly che utilizzano materiali di scarto ce ne sono tanti, avevamo già parlato di borse e accessori realizzati con vinili, quotidiani, vecchi dischetti e perfino tappi di bottiglia. A dimostrazione che un oggetto può avere una nuova vita.
“L’ispirazione per realizzare questo tipo di borse è avvenuta in Thailandia, dove ho percepito l’energia racchiusa nelle persone che poi viene trasmessa negli oggetti vissuti”, spiega il designer.
Guarda come viene realizzata una borsa:
Ogni pallone per diventare una borsa attraversa quattro processi di lavorazione manuale che lo rendono colorato, leggero, resistente ed idrorepellente, mentre l’interno è in cotone o nappa. Qualcuno potrà controbattere che i prezzi non sono proprio economici (dai 200 euro in su). Ecco cosa risponde Thomas Casadei Della Chiesa:
“I prezzi rispettano quelli di un lavoro artigianale. Per esempio, per realizzare un borsone bauletto semirigido sono stati scuciti tre palloni da calcio, 47 esagoni e 12 pentagoni che poi ho colorato con uno stesso lavaggio e trattato a mano. In tutti ci sono volute 10 ore per un totale di 2848 punti”.
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Insomma, un prodotto magari non troppo economico, ma made in Italy che rilancia l’antica sapienza dei mastri artigiani.
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**AGGIORNAMENTO 17 maggio 2018**
La borsa il brand PangaeA è in finale nella categoria BEST GREEN HANDBAG all’HANDBAGAWARDS di New York. Il designer è stato scelto tra 1500 iscritti provenienti da 24 paesi: unico italiano in gara.
C’è anche un premio della borsa più gradita dal pubblico: per votare clicca qui
Dominella Trunfio