Ecco il primo hub di quartiere dove il cibo invenduto dei supermercati e delle mense viene redistribuito

Spreco alimentare, a Milano nasce un hub di quartiere per recuperare le eccedenze.

Inaugurato al quartiere Isola il prima hub anti-spreco, che permetterà di recuperare circa 60 tonnellate di cibo all’anno

Come ridurre lo spreco di cibo e recuperare gli alimenti da destinare a chi ne ha più bisogno? Un modo può essere quello di affidarsi a reti locali di quartiere, che facciano in modo che il cibo in eccedenza venga redistribuito in maniera adeguata.

Con questo scopo, vede finalmente la luce il primo hub di quartiere di Milano. Siamo al Municipio 9, quartiere Isola, e qui, in uno spazio pubblico non utilizzato di 72 metri quadri, verranno stoccati e poi distribuiti gli alimenti recuperati da enti del terzo settore, organizzazioni beneficiarie e organizzazioni no profit.

L’hub sarà il centro di raccolta delle eccedenze alimentari provenienti dalle aziende che hanno aderito al progetto: 4 mense aziendali e 15 supermercati (2 Coop Lombardia, 1 Il Gigante, 4 Carrefour, 5 Lidl e 3 Simply). In questo modo il cibo in eccedenza sarà intercettato prima che diventi rifiuto e sarà destinato a persone e famiglie in difficoltà: gli incaricati di 14 Onlus, infatti, potranno ritirarle e distribuirle a chi ne ha bisogno.

Il progetto è figlio del protocollo di intesa definito “ZeroSprechi” che nel 2016 il Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico di Milano hanno siglato proprio con l’obiettivo di ridurre lo spreco di cibo e innovare le modalità di recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, progettando e sperimentando un modello di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari basato su reti locali di quartiere.

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Secondo le stime, grazie al nuovo hub si potranno recuperare circa 60 tonnellate all’anno di cibo, l’equivalente di 220mila pasti all’anno. Il valore commerciale delle donazioni si aggirerebbe sui 380mila euro, con un risparmio sullo smaltimento dell’umido di 5.400 euro, mentre ben 237 saranno le tonnellate di Co2 in meno per produzione e smaltimento e 96 milioni i litri di acqua risparmiata.

Quanto alle aziende che aderiscono all’iniziativa, per loro è prevista una riduzione del 20% della parte variabile della Tari e la detrazione dell’Iva. Infine, riceveranno il bollino ZeroSprechi, a testimoniare che si tratta di aziende virtuose nella lotta allo spreco alimentare.

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Germana Carillo

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