In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO ha selezionato 7 donne impegnate nella difesa del mare. Proprio quest'anno, infatti, prende avvio il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile.
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Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, un bene essenziale da cui dipende la vita di ognuno di noi. Secondo i più recenti dati dell’Onu, nel mondo una persona su tre non ha accesso all’acqua pulita e la situazione sembra destinata a peggiorare. Entro il 2050 saranno ben 5,7 miliardi le persone che dovranno fare i conti con la carenza idrica per almeno un mese all’anno.
La Giornata mondiale dell’acqua è, quindi, un’occasione importantissima per accendere i riflettori sull’importanza delle risorse idriche e sugli sprechi che riguardano l’oro blu della Terra.
7 donne a difesa dell’acqua e del mare
In occasione della celebrazione mondiale dedicata all’acqua, la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO ha selezionato 7 donne impegnate nella difesa del mare. Proprio quest’anno, infatti, prende avvio il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030).
“Ciascuna di queste donne rappresenta uno dei sette risultati attesi dal Decennio del Mare, dedicato appunto a costruire l’oceano che vogliamo: pulito, sano e resiliente, produttivo, predicibile, sicuro e accessibile, ma anche un oceano che ispira e che coinvolge” – spiega Francesca Santoro, specialista di programma dell’Intergovernmental Oceanographic Commission UNESCO e promotrice del Decennio del Mare in Italia. – “Grazie a questi sette volti vogliamo stimolare soprattutto le donne, dimostrando in quanti modi diversi si possa amare, rispettare, studiare e proteggere l’acqua e di conseguenze l’oceano”. Uno degli obiettivi del decennio è, infatti, la promozione della parità di genere, visto che il mondo delle scienze marine continua a essere sottorappresentato dal punto di vista femminile.
Per un Oceano che Ispira e che Coinvolge: Anne de Carbuccia, Artista Ambientalista e Filmmaker
Anne de Carbuccia è un’artista franco-americana che viaggia per i luoghi più remoti della terra per documentare con le sue opere siti, animali e culture a rischio d’estinzione. Le sue immagini sono state esposte in diversi musei ed istituti pubblici in Europa e negli Stati Uniti e ha girato anche un cortometraggio dal titolo “One Ocean”, presentato alla 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Inoltre, è Fondatrice dell’associazione One Planet One Future e della Time Shrine Foundation negli USA, costituite con l’intento di aumentare la consapevolezza sull’emergenza climatica e sulle minacce portate al pianeta dal comportamento dell’uomo. Attualmente Anne sta girando un documentario sulle sfide dell’“Antropocene” che uscirà nel 2021. Anne compensa le sue impronte di carbonio con MyClimate. “Con le mie opere cerco di dare una voce al nostro pianeta blu. Per me l’oceano è fonte di grande ispirazione, ed è coinvolgente. È una grande fonte di passione, ci mostra le nostre forze e le nostre debolezze” spiega Anne de Carbuccia.
Per un Oceano Sano: Arianna Mancuso, biologa e subacquea, ricercatrice dell’Università di Bologna
Arianna Mancuso è biologa e subacquea, membro del Marine Science Group dell’Università di Bologna. Svolge la sua attività di ricerca presso il Fano Marine Center. Arianna si occupa di biodiversità ed ecologia marina nel Mar Mediterraneo, dove indaga le relazioni tra gli organismi bentonici e l’ambiente in cui vivono. Studia in particolare la biometria, la crescita e le proprietà degli scheletri di coralli e delle conchiglie di molluschi in relazione a variazioni di temperatura, salinità e pH. Grazie al National Geographic Early Career Grant, Arianna ha svolto un progetto per capire gli effetti dell’acidificazione del mare sugli organismi marini calcificanti nel cratere sottomarino di Panarea, un laboratorio naturale unico nel suo genere. Qui, infatti, a causa di un’emissione continua di bolle di anidride carbonica, si registrano livelli di pH più bassi della media dei mari e pari a quelli previsti alla fine del secolo dai modelli sui cambiamenti climatici. Oltre alla scienza, Arianna ha una grande passione per i viaggi, lo sport e le piante: ama circondarsi di verde e usare la sua creatività per dare una seconda vita ai rifiuti, trasformandoli così in risorsa.
Per un Oceano Sostenibile: Bonetta dell’Oglio, Presidente di Donne di Mare e Chef dell’Alleanza Slow Food Italia
“Ci nutriamo del mare e il mare ci nutre tantissimo. Per questo mi sono sempre impegnata nella valorizzazione della biodiversità e nella difesa della cucina biologica” evidenzia Bonetta dell’Oglio, chef palermitana dell’Alleanza Slow Food Italia. Ha insegnato presso la scuola di cucina dell’Università di Scienze Gastronomiche di Bra, è Docente presso Master in Food management UET, fondatrice della “Rivoluzione in un chicco”. La sua sensibilità artistica trova espressività nella valorizzazione della biodiversità e del patrimonio culturale del gusto Mediterraneo: Bonetta dell’Oglio ha elaborato il “lusso naturale” con coscienza critica e valorizzazione degli ingredienti di prossimità con riguardo al benessere animale, al massimo rispetto del lavoro degli artigiani e alla millenaria storia siciliana. Tutto questo, espressione delle contaminazioni e delle dominazioni, è divulgato attraverso il suo libro “Romanzo Culinario”, antologia di ricette etiche e manifesto di biodiversità.
Per un Oceano Pulito: Ida Caracciolo, Giudice del Tribunale del Mare
Ida Caracciolo è docente di diritto internazionale al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università della Campania e giudice del Tribunale internazionale del diritto del mare. È, inoltre, Membro della Corte permanente di arbitrato, vice-arbitro nella Corte di arbitrato e conciliazione dell’OSCE e autrice di diversi volumi e articoli di diritto internazionale pubblico. “L’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto e ripristinato per mantenere la biodiversità e la vitalità dell’oceano” sottolinea Ida Caracciolo.
Per un Oceano Trasparente ed Accessibile: Roberta Ivaldi, Professoressa presso l’Istituto Idrografico della Marina
Roberta Ivaldi insegna geologia marina presso l’Istituto Idrografico della Marina e tra i vari ruoli ricopre quello di membro della commissione internazionale GEBCO SCUFN (General Bathymetric Chart of the Oceans Sub- Committee on Undersea Feature Names), in qualità di rappresentante dell’Organizzazione Internazionale dell’Idrografia. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca e campagne oceanografiche in Mediterraneo, in Atlantico settentrionale, in Antartide nell’ambito del Global Change, Progetto Glaciologia e Paleoclima del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e in Artico. Grande è il suo interesse rivolto ai caratteri e ai processi dei fondali marini e delle aree polari, considerando l’oceano trasparente e accessibile con il recente sviluppo del 3D mapping integrato, dal satellite al sottofondo. “L’oceano deve essere trasparente e accessibile perché non è solo vento, acqua, ghiaccio ma è soprattutto fondale.” – sottolinea Roberta Ivaldi – Quello che mi aspetto è un oceano trasparente nel libero accesso a dati, informazioni e tecnologie, anche per formare i giovani alla conoscenza del mare. Ad oggi solo il 19% dell’oceano è stato coperto da una mappatura ad alta risoluzione con tecnologie recenti”.
Per un Oceano Predicibile: Simona Masina, ricercatrice del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
Simona Masina è un’oceanografa fisica e Prima Ricercatrice all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e affiliata al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), dove dirige la Divisione di Modellistica Oceanografica e Assimilazione Dati. È, inoltre, membro della Commissione Oceanografica Italiana e del Board Scientifico di Mercator Ocean International. I suoi interessi scientifici si focalizzano in particolare sullo studio del ruolo dell’oceano nel sistema climatico globale e sulla capacità di prevedere lo stato del mare e la sua variabilità a diverse scale spaziali e temporali. Con oltre 20 anni di esperienza nella modellizzazione dell’oceano, è stata coinvolta in progetti nazionali ed internazionali sia con responsabilità scientifiche che di coordinamento. “Dobbiamo migliorare la nostra capacità di conoscere il mare e di fare previsioni sempre più accurate, per fornire conoscenza scientifica a supporto della società.” – sottolinea Simona Masina – Il Decennio del Mare rappresenta l’occasione per formare giovani ricercatori e ricercatrici, animati da una curiosità scientifica di conoscenza dell’oceano”.
Per un Oceano Sicuro: Claudia Pasquero, Professoressa di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera
Claudia Pasquero insegna Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. Inoltre, è ricercatrice all’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche e vicepresidente del Comitato di Geofisica Matematica dell’Unione Internazionale di Geodesia e Geofisica. Si occupa in particolare dello studio delle interazioni tra oceano e clima e recentemente la sua ricerca ha portato a miglioramenti significativi nella comprensione delle dinamiche di tifoni e uragani. “Vorrei un oceano sicuro, per questo mi occupo dello studio delle interazioni tra oceano e atmosfera, oceano e clima: voglio capire il ruolo dell’oceano nel mitigare i cambiamenti del clima” spiega Claudia Pasquero.
Fonte: UNESCO/ONU
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