Dall'1 gennaio una legge a Parigi e in altre città francesi obbliga esercizi commerciali e spazi pubblici a fornire acqua potabile gratis
È entrata in vigore il 1 gennaio scorso la legge che a Parigi e in altre città francesi obbliga tutti gli esercizi commerciali e gli spazi pubblici a fornire acqua potabile gratuita alla popolazione locale e ai turisti. Si tratta di una legge anti-spreco per l’economia circolare (Loi anti-gaspillage pour une économie circulaire) che mira ad accelerare il cambiamento del modello di produzione e consumo, limitare gli sprechi e preservare le risorse naturali, la biodiversità e il clima.
D’ora in poi, quindi, caffè, bar, ristoranti e altri esercizi sono obbligati a indicare chiaramente l’accesso all’acqua gratuita sui loro menu o in vetrina, come stabilito dal testo della nuova legge, che – non tutti sanno – non fa che rafforzare un decreto del lontanissimo 1967, in cui si stabiliva, tra le altre cose, proprio la gratuità dell’acqua nei ristoranti.
Un’idea, ora, che prevede anche il ricorso, da parte degli utenti, alle proprie bottiglie riutilizzabili.
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Le nuove norme stabiliscono inoltre:
- l’obbligatoria installazione di fontanelle in tutti gli esercizi aperti al pubblico
- l’eliminazione della distribuzione gratuita di acqua in bottiglia nelle aziende e negli esercizi aperti al pubblico
[🔎#LoiAGEC2022]
Au 1er janvier 2022 de nouvelles mesures de la #LoiAGEC (#AntiGaspillage et #EconomieCirculaire) sont entrées en vigueur.
➡ https://t.co/kel1OnV9oK#ZéroPlastique #ZéroDéchets #Accèsàleau #EaudeParis #Fontaines #AGEC #LoiAGEC #IciJeChoisisLeaudeParis pic.twitter.com/8eyadOEFHK— Eau de Paris 🚰 (@eaudeparis) January 21, 2022
E non solo, con l’entrata in vigore della legge si ordina anche:
- il divieto di imballaggi in plastica per frutta e verdura fresca di peso inferiore a 1,5 kg
- il divieto di apporre un’etichetta direttamente su frutta o verdura, a meno che tali etichette non siano compostabili e costituite in tutto o in parte da materiali di origine biologica
- l’eliminazione degli imballaggi in plastica per la spedizione di pubblicazioni e pubblicità di stampa
- il divieto di vendita di tè e bustine di tisane in plastica non biodegradabile
- il divieto di giocattoli in plastica offerti gratuitamente ai bambini nei menu
- anche negli uffici governativi, non potrà acquistare più plastica monouso né per l’uso nei luoghi di lavoro né negli eventi che il Governo organizza
E intanto qui come stiamo messi? Quanto alla qualità e all’accesso all’acqua potabile del rubinetto a tutte le persone l’Italia è ancora molto indietro, anche se c’è da dire che in molti Comuni cresce il desiderio di rendere sempre più semplice il ricorso alla cosiddetta “acqua del Sindaco“. Quanto al bando della plastica monouso qui compaiono le note dolenti, viste le obiezioni della Commissione europea proprio al decreto entrato da poco in vigore che elimina di fatto alcuni prodotti di plastica monouso, ma con troppe deroghe che dall’Europa non possono essere accettate.
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Fonti: Eau de Paris / Ministère de la Transition écologique
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