La pasta può piacere al dente, cotta o ben cotta, ma quello che accomuna tutte è la cottura nell'acqua bollente. Scopri cosa succede quando sali la pasta prima o dopo l'inizio dell'ebollizione.
Quando salare la pasta? Alcuni scelgono di salare prima, altri dopo, ma se ci basiamo sulle evidenze scientifiche, forse possiamo dare una soluzione definitiva.
La pasta è uno degli ingredienti e dei primi piatti più iconici della nostra penisola, non a caso i film di Sergio Leone erano chiamati Spaghetti Western, per indicarne l’origine italiana. A rigor di logica, quindi, dovremmo essere tutti molto capaci a trovare la soluzione più efficiente per cuocere la pasta. Le tradizioni però sanno essere anche a-scientifiche, e quindi è importante fare un po’ di chiarezza.
Quando è meglio salare l’acqua della pasta?
Come dicevamo, c’è un principio scientifico, più specificatamente chimico-fisico, dietro le ragioni per la quale sarebbe preferibile una o l’altra opzione. In parole povere, quando aggiungiamo il sale prima del punto di ebollizione, stiamo creando una soluzione in cui viene disciolto dello iodio nell’acqua. Questo rende necessario una forza maggiore per far evaporare la soluzione, che si traduce con più tempo per portare l’acqua ad ebollizione. Di contro, però, questo significa che l’acqua è ad una temperatura più elevata e quindi la pasta si cuocerà prima.
Va anche detto che l’acqua del rubinetto che la maggior parte di noi utilizza per cuocere la pasta contiene già diverse sostanze che ne alternano il punto di ebollizione. Per questo, il punto di ebollizione è comunque alterato. Usando sempre la stessa acqua avremo comunque un tempo più “standard” per poter preparare i nostri manicaretti.
Quindi, per concludere, salare prima fa bollire l’acqua più tardi ma, arrivando ad una temperatura più alta, cuoce la pasta più in fretta. Ciò nonostante, per avere una cottura più uniforme e “prevedibile”, che in cucina è sempre un fattore importante, potresti scegliere di salare l’acqua al momento dell’ebollizione.
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