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Il singhiozzo è un fastidioso passeggero che a volte ci perseguita: scopriamone le cause ed i metodi più efficaci per allontanarlo

Il singhiozzo è un fenomeno tanto comune quanto fastidioso, che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita. Il disturbo in questione è caratterizzato da una serie di contrazioni involontarie del diaframma, può insorgere improvvisamente e spesso senza una causa apparente. Nonostante solitamente duri pochi minuti, il singhiozzo persistente può essere sintomo di condizioni più serie, rendendo importante conoscerne le cause e i possibili rimedi.

Le cause del singhiozzo

Il singhiozzo è causato dall’irritazione del nervo frenico, che controlla le contrazioni del diaframma, elemento fondamentale per la respirazione, che si contrae durante l’inspirazione e si rilassa durante l’espirazione. Quando il nervo frenico viene irritato, le contrazioni del diaframma diventano ripetitive e involontarie, provocando il singhiozzo. Anche il sistema nervoso centrale è coinvolto in questo processo, poiché il singhiozzo è regolato dai centri nervosi che presiedono la respirazione, inclusi il tronco encefalico e l’ipotalamo, una parte del cervello non controllabile volontariamente.

Durata e persistenza del singhiozzo

Normalmente, un episodio di singhiozzo dura pochi secondi, o al massimo qualche minuto, risolvendosi spontaneamente senza necessità di intervento. Tuttavia, in alcuni casi, il singhiozzo può persistere per ore, o addirittura giorni: quando ciò accade, è spesso indicativo di una condizione patologica sottostante. Tra le cause più comuni di singhiozzo persistente vi sono disturbi gastrointestinali come il reflusso gastroesofageo o la gastrite, ma possono essere coinvolte anche condizioni cardiache come la pericardite.

Come prevenire il singhiozzo

Esistono alcuni accorgimenti che possono aiutare a prevenire l’insorgenza del singhiozzo.

Uno dei principali è evitare di mangiare o bere troppo velocemente, poiché l’ingestione rapida può irritare il diaframma. Masticare bene il cibo prima di deglutire e limitare il consumo di bevande alcoliche o di alimenti troppo caldi o freddi può essere altrettanto utile. Anche evitare bruschi sbalzi di temperatura, come passare dal caldo al freddo in modo repentino, può ridurre il rischio di sviluppare il singhiozzo.

Rimedi contro il singhiozzo

I rimedi della tradizione per il singhiozzo sono numerosi e, nonostante la loro semplicità, spesso risultano efficaci. Uno dei metodi più antichi, consigliato già da Ippocrate oltre 2000 anni fa, e che funziona di più, è quello di trattenere il respiro per 10-25 secondi, una tecnica che induce il rilassamento del diaframma, solitamente preceduta da un’inspirazione profonda.

Altri rimedi includono bere rapidamente acqua a piccoli sorsi, bere da un bicchiere dalla parte superiore (dovremo inclinare la testa in avanti, piegare il bicchiere affinché l’acqua si sposti verso l’alto e bere dalla parte opposta rispetto a quella tradizionale in cui si beve di solito), assumere un cucchiaino di aceto o di succo di limone, favorire uno starnuto o inghiottire velocemente un cucchiaio di zucchero.

Questi metodi funzionano attraverso la stimolazione dei nervi coinvolti nel singhiozzo, e contribuiscono all’interruzione del ciclo delle contrazioni.

Quando consultare un medico

Sebbene il singhiozzo occasionale e transitorio non sia motivo di preoccupazione, è importante prestare attenzione ai casi in cui diventa particolarmente persistente: se il singhiozzo dovesse durare per più di 48 ore, magari presentando anche altri sintomi, è consigliabile consultare un medico. In tali situazioni, possono essere necessari esami diagnostici, come una radiografia del torace o un’ecografia, per identificare eventuali patologie sottostanti.
Dal punto di vista terapeutico, nei casi di singhiozzo grave e persistente, possono essere somministrati farmaci come antispasmodici, rilassanti muscolari e sedativi, mentre in casi estremamente rari può essere necessario un intervento chirurgico per devitalizzare i nervi frenici, in modo da interrompere le contrazioni involontarie del diaframma.

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