Cucina solare parabolica o forno solare fai da te, è una valida alternativa all'utilizzo dei combustibili fossili.
La lotta all’inquinamento passa anche per la cucina. Per poter gustare gustosi manicaretti ecocompatibili e a emissioni zero, basta affidarsi ancora una volta al nostro amico sole.
Sono anni che proliferano, da più parti del mondo, i tentativi di sfruttare l’energia solare per cucinare, con conseguenze e applicazioni particolarmente interessanti per i Paesi in via di sviluppo.
È soprattutto in queste zone del mondo che la cucina solare rappresenterebbe una concreta alternativa al consumo di combustibili fossili che contribuirebbe ad evitare la deforestazione, ad abbattere le emissioni nocive e, visto che non genera fumo, a tutelare la salute delle donne e dei bambini.
La soluzione c’era già venti anni fa: ad introdurla un ingegnere tedesco, Dieter Seifert, insieme ad un Gruppo di Aiuto e Formazione Professionale di Altotting, ma nonostante i tanti buoni propositi, e le innumerevoli varianti sviluppate nel frattempo, la cucina solare rimane tuttora uno strumento che fatica a decollare in Occidente. Tra le popolazioni più svantaggiate, invece, laddove l’energia pulita è l’unica possibile, e grazie anche all’impegno di numerose organizzazioni umanitarie, la cucina solare sta prendendo piede, superando piano piano anche le resistente culturali mosse inizialmente delle popolazioni del luogo che, come biasimarli, diffidavano di uno strumento tanto strano e luccicante. Basta guardare questo video per rendersi conto delle potenzialità che il sole può offrire a scopi culinari:
CUCINA SOLARE PARABOLICA
Il meccanismo di questo tipo di cucine è piuttosto semplice: si tratta essenzialmente di una parabola in materiale metallico che permette, concentrando i raggi solari e riflettendoli su una superficie di alluminio, di convertire l’energia in calore. In pratica riesce concentra e fa confluire i raggi del sole su un supporto, nel quale viene poggiata la pentola colma di cibo. Il calore viene ripartito su tutto il recipiente (che deve essere di colore nero per ottenere un maggiore assorbimento calorico) ed è in grado cucinare tutti i tipi di alimenti nei diversi modi di cottura: frittura, forno, bollitura e altro. Per intenderci, può tranquillamente preparare una caffettiera per 6 persone in 10 minuti, 5 chili di patate al forno in un’ora, biscotti in 45 minuti, una paella per 10 persone in 90 minuti senza alcuna emissione di CO2.
Vantaggi:
– basso costo (il kit prefabbricato per costruire la parabola va dai 160 ai 335 Euro circa in base al diametro del modello scelto);
– poco peso e facile trasporto;
– montaggio semplice;
– scarsa manutenzione
Svantaggi:
Può essere utilizzata solo all’aria aperta, ma rappresenta una valida alternativa al barbecue, se non altro ci risparmierebbe anche la fatica (e io, personalmente, solo per questo me la comprerei immediatamente) di accendere il fuoco con la carbonella.
FORNO SOLARE
A dispetto del nome, il forno solare serve anche come una normale cucina: insomma cambia la forma, ma il principio che sta alla base rimane lo stesso. Si tratta, in sostanza, di una scatola di cartone, foderata di materiale riflettente, contenuta in un’altra scatola di cartone che serve da isolante ma che, essendo trasparente, permette di incanalare i raggi solari.
Vantaggi:
– occupa poco spazio;
– risulta più economico perché particolarmente adatto al fai-da-te (Su internet esistono numerosi link sull’autoproduzione delle diverse varianti, dal fornello al cassone, con tanto di guida passo passo e testimonianze di chi si è cimentato nell’operazione. Vi rimando, per praticità al più autorevole in assoluto sulla materia: http://solarcooking.org/ che contiene un archivio di progetti, foto e informazioni veramente stupefacenti.
Entrambi gli apparecchi si prestano ottimamente alla cottura di numerosi cibi, dalle zuppe alla carne, dagli arrosti, fino, addirittura alla pizza. Per i dettagli e per le ricette, vi rimando alla prossima puntata, giusto il tempo di farvi attrezzare acquistando una bella cucina solare da piazzare in balcone. Oltre a destare lo stupore di tutti i vicini, convinti di essere rimasti indietro in fatto di televisione satellitare, contribuirete così a risparmiare gas e a diminuire il relativo impatto ambientale. Per spezzare l’attesa del mio “mezzogiorno di cuoco” solare, potete sempre provare a costruirvi un bel fornetto, al limite, se dovesse uscirvi male, potete sempre usarlo come poltroncina per la tintarella. Ma volete mettere? Niente a che vedere con gli originali eco-party in giardino con la quale “sfamare” a costo zero parenti e amici.