Come preparare e utilizzare infuso, sciroppo e oleolito con le viole o violette raccolte allo stato spontaneo
Indice
La viola o violetta (Viola odorata) cresce spontaneamente in diverse zone del nostro Paese. La pianta della viola mammola fiorisce al termine dell’inverno e i suoi fiori si possono trovare indicativamente fino al mese di aprile, in base ad altitudine e temperature.
La raccolta va effettuata al mattino cogliendo i fiori di viola ben sviluppati e non rovinati. Per consentire la riproduzione delle violette è bene evitare di raccogliere tutti i fiori di ogni singola pianta e di prelevare una quantità di fiori superiore al proprio fabbisogno.
Dopo la raccolta, i fiori vanno ripuliti da eventuali residui di terra e polvere, dopodiché possono essere usati freschi entro poche ore o fatti essiccare, meglio se in essiccatore.
Il fiore della viola mammola contiene un fitocomplesso che include pigmenti, olio essenziale e mucillagini dall’azione emolliente, espettorante e lenitiva.
Le proprietà della violetta ne giustificano l’uso tradizionale come rimedio contro la tosse e per le infiammazioni della pelle e delle mucose.
Se avete raccolto delle violette, ecco come si possono utilizzare.
Infuso di viola
L’infuso di viola si prepara semplicemente fiori della viola e acqua calda. Prima di procedere all’infusione è bene risciacquare le viole per eliminare residui di terra e polvere. Una volta pronto, lo si può bere caldo contro la tosse o usare tiepido per la detersione della pelle irritata.
Sciroppo di viola
Lo sciroppo di viola si prepara in modo simile all’infuso, aggiungendo poi zucchero. Lo sciroppo di viole è un rimedio utile per la tosse ma grazie al suo sapore dolce e aromatico può essere utilizzato anche a scopo alimentare.
Per prepararlo, servono:
- una parte di fiori di viola
- una parte d’acqua
- zucchero
Procedimento
Pesate i fiori e lavateli brevemente con acqua per eliminare eventuali residui di terra e polvere. Sistemateli poi in una ciotola resistente al calore e mettete a bollire in un pentolino acqua in quantità pari al doppio del peso dei fiori. Giunta a bollore, versate l’acqua sui fiori, coprite la ciotola con un piatto e lasciate in infusione per circa dodici ore.
A questo punto filtrate il liquido con un colino, versatelo nel pentolino e aggiungete il doppio del suo peso in zucchero. Fate bollire mescolando finché lo sciroppo apparirà denso e di un colore ambrato.
Trasferite in bottiglie di vetro da conservare al riparo da luce e calore per due o tre mesi o in frigorifero per circa sei meni.
Oleolito di viola
L’oleolito di viola è semplicissimo da preparare: basta sistemare i fiori in un barattolo e ricoprirli con olio di oliva.
Il rapporto tra fiori e olio è 1:5, dunque una parte di fiori e cinque di olio. Il barattolo va tenuto per ventuno giorni al riparo dalla luce diretta del sole e agitato almeno tre volte al giorno per favorire l’estrazione.
Trascorso il tempo di macerazione, si filtra con un colino e si conserva al riparo da luce e calore per sei-nove mesi.
L’oloelito di viola è emolliente e lenitivo ed è adatto per la cura delle pelli sensibili e mature.
Uso delle viole in cucina
Le violette sono commestibili e si possono utilizzare anche in cucina. I fiori della viola vengono ad esempio inseriti nelle formine per preparare il ghiaccio o usate per decorare insalate o altri piatti, aggiungendole a fine cottura.
L’uso principale delle viole in cucina è però quello che riguarda i dolci: le violette si usano infatti soprattutto per preparare gelati, dolci al cucchiaio e gelatine e per aromatizzare lo zucchero. Le viole si possono anche consumare candite o essere usate per preparare liquori e conserve.
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