Queste sono le 5 fonti di microplastiche più pericolose (e sono tutte nella tua cucina)

Non ce ne rendiamo conto, ma alcuni oggetti che usiamo quotidianamente in cucina possono trasformarsi in fonte di pericolose microplastiche: ecco quali sono

Le microplastiche sono ormai ovunque e la loro diffusione rende difficile tracciarle. Queste minuscole particelle derivano dalla decomposizione di plastica più grande e sono associate a gravi problemi di salute, come attacchi di cuore, problemi di fertilità e cancro.

Ma da dove arrivano queste pericolose particelle? Talvolta siamo noi stessi a produrle, con le nostre scelte di acquisto poco consapevoli e con oggetti di tutti i giorni che le rilasciano – proprio nel nostro ambiente domestico.

In questo articolo vi elenchiamo cinque prodotti comuni in cucina che contribuiscono al rilascio di microplastiche nel nostro ambiente, suggerendovi alternative più ecologiche e sicure.

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Taglieri di plastica

Comodi, leggeri e solitamente anche molto colorati, i taglieri in plastica sono oggetti che possono esporre gli esseri umani a milioni di microplastiche ogni anno.

Il motivo è molto semplice: utilizzare il coltello affilato sulla superficie del tagliere provoca rotture nella superficie della plastica, che rilasciano migliaia di particelle che finiscono dritte nel nostro piatto.

Se non vogliamo investire nell’acquisto di un tagliere di legno (che richiede molta manutenzione per durare nel tempo), possiamo optare per un tagliere in vetro temperato, più facile da pulire.

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Contenitori per il microonde

I contenitori di plastica etichettati come “adatti al microonde” possono rilasciare microplastiche negli alimenti quando vengono riscaldati – soprattutto se non sono più nuovi e hanno già subito molti lavaggi.

Se vogliamo ridurre l’esposizione alle microplastiche nella nostra cucina, possiamo investire nell’acquisto di contenitori per il forno microonde in materiali diversi dalla plastica – come il vetro o la ceramica.

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Vaschette per cubetti di ghiaccio

Anche le vaschette per cubetti di ghiaccio in plastica possono contribuire alla contaminazione da microplastiche: il congelamento della plastica può causare il rilascio di queste particelle nell’acqua, proprio come avviene con il riscaldamento.

Le vaschette in acciaio inossidabile sono una valida alternativa, migliorano l’estetica delle bevande e si raffreddano più velocemente. Anche i vassoi in silicone sono una scelta sostenibile e sicura per creare i nostri cubetti di ghiaccio.

Bicchieri di carta

Sebbene possano sembrare una scelta ecologica, i bicchieri di carta contengono spesso uno strato di plastica per evitare perdite di liquido (indicato dalla dicitura “Plastica nel prodotto”).

Questo strato di plastica, solitamente polietilene ad alta densità (HDPE), non solo rende il riciclaggio più complicato ma espone noi consumatori a ingenti quantità di microplastiche – oltre che di sostanze chimiche nocive.

Esistono diverse soluzioni, più ecologiche e più sicure, che possono sostituire i bicchieri di carta – dai bicchiedi in vetro alle borracce riutilizzabili in acciaio inossidabile.

Bustine di tè

Molte bustine di tè sono realizzate con polipropilene, una plastica non biodegradabile, e perfino quelle di carta possono contenere tracce di plastica nel sigillante.

Quando queste bustine vengono immerse in acqua calda, rilasciano microplastiche che finiscono nella nostra bevanda: una singola tazza di tè può arrivare a contenere miliardi di nanoplastiche.

Per evitare questo problema (e per risparmiare rifiuti), possiamo utilizzare foglie di tè sfuse e filtrare poi la bevanda o, in alternativa, ricorrere a bustine di tè in cotone o lino biologico.

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