Dixan non lava meglio di Dash. Possiamo davvero fidarci degli spot pubblicitari dei detersivi prodotti dalle multinazionali? L’Antitrust è intervenuta ancora una volta per mettere in guardia i consumatori dalla pubblicità ingannevole e per fermare le pratiche scorrette attuate dalle aziende. Dixan non lava meglio di Dash, ecco l’ultima sentenza.
Possiamo davvero fidarci degli spot pubblicitari dei detersivi prodotti dalle multinazionali? L’Antitrust è intervenuta ancora una volta per mettere in guardia i consumatori dalla pubblicità ingannevole e per fermare le pratiche scorrette attuate dalle aziende. Dixan non lava meglio di Dash, ecco l’ultima sentenza.
Henkel (Dixan), questa volta non potrà avere la meglio su P&G (Dash). Entrambi i detersivi per il bucato risulterebbero equivalenti dal punto di vista dei risultati sul bucato, a differenza di quanto recita uno spot comparativo ideato per promuovere Dixan. Tra Dash e Dixan vi è una sostanziale parità di risultati in termini di lavaggio.
Anche la nuova formulazione del prodotto Dixan non risulterebbe miracolosa. Uno degli spot di Henkel puntava su una pubblicità comparativa che sosteneva che il nuovo Dixan “rimuove le macchie meglio del principale concorrente già a basse temperature”. Quante volte i consumatori avranno fatto il bucato con uno dei due noti detersivi senza ottenere i risultati sperati?
Non sempre i prodotti che troviamo tra gli scaffali del supermercato mantengono le promesse e quando estraiamo il bucato dal cestello della lavatrice, le macchie sono ancora dove le avevamo lasciate. Secondo quanto comunicato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, lo spot pubblicitario comparativo è ingannevole visto che:
“Dalle risultanze istruttorie, è emerso che anche nella nuova formulazione del prodotto Dixan, tra i due detersivi Dixan e Dash vi è una sostanziale parità di efficacia in termini di risultati di lavaggio”. L’Autorità ha dunque disposto l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 5.000.000 di euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione.
L’ammontare effettivo della sanzione comminata a Henkel sarebbe pari a 50 mila euro. In precedenza l’Autorità aveva colpito anche P&G, proprio in relazione al detersivo Dash, con una multa da 100 mila euro, per via del messaggio ingannevole: “un nostro misurino vale uno e mezzo del concorrente”.
Il “bianco che più bianco non si può” è dunque soltanto una chimera? Spesso i comuni detersivi per rimuovere le macchie più difficili non bastano. Ecco che allora ritornano utili i rimedi della nonna che ci suggeriva, ad esempio, di strofinare bene le macchie con il sapone di Marsiglia e di lasciarlo agire a lungo prima di passare al lavaggio vero e proprio.
Non solo i detersivi proposti dalle multinazionali non mantengono le promesse di un pulito splendente e di un bucato senza macchie ma, per via della loro composizione e dei processi produttivi, contribuiscono ad inquinare l’ambiente. Per fortuna, anche al supermercato si trovano ormai prodotti alternativi, formulati per risultare ecologici e più rispettosi del Pianeta, sempre garantendo un’efficacia reale. Senza dimenticare tutti i rimedi della nonna e fai-da-te che abbiamo a disposizione per fare il bucato ed eliminare più facilmente le macchie dagli abiti.
Consulta qui il bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Marta Albè
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