Detersivi: prodotti meno inquinanti grazie agli enzimi biodegradabili?

Sostituire i composti chimici presenti nei prodotti per le pulizie domestiche con enzimi biodegradabili non rappresenta solamente una scelta amica dell’ambiente ed una alternativa alle formulazioni convenzionali, ma anche una soluzione volta al risparmio economico lungo la filiera produttiva.

Sostituire i composti chimici presenti nei prodotti per le pulizie domestiche con enzimi biodegradabili non rappresenterebbe solamente una scelta amica dell’ambiente ed una alternativa alle formulazioni convenzionali, ma anche una soluzione volta al risparmio economico lungo la filiera produttiva.

Ad affermarlo è l’azienda danese Novozymes, impegnata nel campo delle biotecnologie e dell’innovazione sostenibile nel settore della detergenza, i cui prodotti sono stati utilizzati di recente da marchi noti oltreoceano, come Tide e Seventh Generation, per la produzione di detersivi e detergenti, al fine di migliorarne la capacità lavante.

Per anni i prodotti in polvere per la detergenza hanno utilizzato tensioattivi chimici per poter eliminare le macchie, soprattutto durante i lavaggi a bassa temperatura, che vengono solitamente raccomandati per diminuire il consumo di energia durante il funzionamento della lavatrice.

Proprio nel corso dei lavaggi a bassa temperatura, i prodotti a base di enzimi biodegradabili sarebbero maggiormente efficaci, in base a quanto dichiarato da parte di Cynthia Bryant, tra i direttori della sezione di Novozymes dedicata alle soluzioni per la pulizia della casa. Gli enzimi biodegradabili, già presenti in natura, sarebbero più sostenibili rispetto ai tensioattivi industriali, in quanto permetterebbero lavaggi a basse temperature e meno inquinanti.

L’utilizzo di enzimi biodegradabili può ridurre il contenuto petrolchimico in ogni confezione di prodotto fino al 30%, creando dei detersivi meno tossici e contribuendo le aziende a distaccarsi dalla propria dipendenza dagli ingredienti derivati dal petrolio e dalle oscillazioni di prezzo degli stessi. Per le aziende produttrici di detersivi e detergenti per la casa, i costi economici di produzione potrebbero diventare più stabili.

Ancora a parere di Cynthia Bryant, sostituire i tensioattivi comuni con gli enzimi biodegradabili potrebbe permettere alle aziende di ottenere confezioni più compatte, così da ridurre il costo del trasporto dei prodotti verso i punti vendita.

I risultati positivi attualmente concretizzabili sarebbero soltanto la punta dell’iceberg delle nuove tecnologie legate agli enzimi biodegradabili, un campo che necessita ancora di essere ampiamente esplorato.

Marta Albè

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