Si chiama OPod ed un minuscolo appartamento costruito all'interno di una condotta d'acqua in cemento. Una tiny house davvero insolita con un obiettivo semplice: recuperare ogni minimo spazio, anche quello che "avanza" tra gli edifici di Hong Kong. Quest'ultima infatti sta facendo i conti con una carenza di alloggi e una disponibilità di terra e spazi molto limitata
Si chiama OPod ed un minuscolo appartamento costruito all’interno di una condotta d’acqua in cemento. Una tiny house davvero insolita con un obiettivo semplice: recuperare ogni minimo spazio, anche quello che “avanza” tra gli edifici di Hong Kong. Quest’ultima infatti sta facendo i conti con una carenza di alloggi e una disponibilità di terra e spazi molto limitata.
Trovare soluzioni abitative in spazi non convenzionali è la missione dell’archietto James Law che ha ideato questa tiny house. È la prima volta che si riutilizzano le infrastrutture idriche e fognarie come soluzione per la carenza di alloggi e per costruire nuove abitazioni a basso costo.
Lungi dal voler criticare o approvare la qualità della vita in città così densamente popolate, va detto che stando alle cifre fornite dal governo e rese note da Reuters, il numero di famiglie di Hong Kong costrette a vivere in “case inadeguate” come edifici industriali abbandonati e camere singole incredibilmente piccole è aumentato del 9% nel 2017.
Per questo si sta cercando di correre ai ripari offrendo comunque alloggi dignitosi.
“OPod Tube Housing” dell’architetto Law è un’unità abitativa a basso costo sperimentale. Realizzate all’interno di tubi in calcestruzzo da 2,5 m di diametro e facilmente reperibili, queste abitazioni sono pensate per una o due persone, offrendo cucina e bagno completamente attrezzati in uno spazio di circa 10 mq. Ciascuna cabina è dotata di mobili che massimizzano lo spazio interno. Inoltre, può essere impilata fino a diventare un basso edificio e una comunità modulare in breve tempo.
Dato che a Hong Kong i terreni liberi sono una rarità, OPod sfrutta appieno gli angoli e gli spazi ristretti dei vicoli della città. Essendo anche molto pesanti – i tubi pesano fino a 22 tonnellate ciascuno – queste tiny house non hanno bisogno di essere fissate tra loro ma si appoggiano l’una sull’altra.
“Il divano si raddoppia e diventa un letto; il sistema di scaffalature flessibili è personalizzabile in base alle esigenze degli occupanti. Abbiamo un micro-frigo e un piccolo forno a microonde – il più piccolo disponibile sul mercato – e una doccia e un WC integrati all’interno di una stanzetta” spiega Law.
Per quanto riguarda i costi, si stima che occorrano circa $ 15.000 per l’acquisto di un tubo per l’acqua convertito in un micro-appartamento completamente attrezzato, circa la metà della trasformazione di un container in una tiny house, anche se quest’ultimo garantisce spazi interni più ampi.
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È chiaro che questi micro-appartamenti modulari allestiti all’interno delle condutture idriche in calcestruzzo fungono da alloggio temporaneo, in attesa che i residenti di Hong Kong possano trovare soluzioni più consone. Al momento non sono stati resi noti i piani per realizzare gli Opod ad Hong Kong ma Law spera che il suo prototipo susciti l’interesse degli sviluppatori interessati a fare un ulteriore passo avanti nella progettazione delle tubature urbane.
Francesca Mancuso