Da una matita potrà nascere un fiore. Parliamo del curioso progetto lanciato da un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che hanno deciso di sperimentare una maniera per dare nuova vita alle matite ormai troppo piccole per essere utilizzate. E se all’interno di esse vi fosse un seme e potessero dunque essere piantate?
Da una matita potrà nascere un fiore. Parliamo del curioso progetto lanciato da un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che hanno deciso di sperimentare una maniera per dare nuova vita alle matite ormai troppo piccole per essere utilizzate. E se all’interno di esse vi fosse un seme e potessero dunque essere piantate?
Una simile idea deve aver guidato gli studenti del MIT, che hanno così pensato di dare vita ad una matita che, una volta non più utilizzabile per scrivere o disegnare, potrà essere interrata e dare vita ad una nuova piantina di basilico, di peperoni, o semplicemente ad un fiore. La matita porta il nome di Sprout (germoglio) ed il progetto che la vede al centro verrà finanziato tramite la piattaforma di raccolta fondi collettiva (crowdfunding) Kikcstarter.
Il progetto ha già trovato l’appoggio economico di quasi 2000 sostenitori, che hanno potuto offrire il proprio contributo volontario per la nascita di Sprout. La matita avrà alla propria estremità una speciale capsula contenente un seme (che potrà essere di basilico, timo, peperone, pomodoro, eccetera) e che dovrà essere piantata capovolta all’interno di un vasetto con del terriccio.
In seguito basterà annaffiarla normalmente come per una piantina qualsiasi per poter vedersi compiere un piccolo miracolo della natura, oltre che della tecnologia e della fantasia. Sarà necessario procedere ad annaffiature regolari per una settimana per poter assistere alla nascita del primo germoglio, così come gli ideatori di Sprout hanno potuto verificare personalmente.
La capsula contenente il seme è stata collocata nella posizione in cui normalmente si sarebbe trovata la gomma. Ogni esemplare di Sprout verrà realizzato a mano e con estrema cura. L’esperimento di raccolta fondi collettiva e collaborativi permetterà la sua produzione su larga scala.
La cifra iniziale necessaria per la realizzazione del progetto, stabilita per 25mila dollari, è già stata di gran lunga superata ed entro le prossime 33 ore, dopodiché la raccolta verrà considerata conclusa, potrebbero essere raggiunti i 35mila dollari. Si tratta di un risultato inatteso che dimostra quanto il progetto sia stato apprezzato da parte degli utenti del web e che una buona idea, se appoggiata da un folto gruppo di sostenitori, possa essere realizzata raccogliendo in breve tempo le risorse necessarie.
Marta Albè