Cravatte: l’oggetto dai mille e un riciclo

Se la vita di una cravatta è votata a restare appesa al collo di un uomo, la seconda vita di una cravatta è destinata a far sbizzarrire chiunque abbia un po' di fantasia. Ed è incredibile cosa sia possibile fare con un pezzo di stoffa dalla stramba forma romboidale: bracciali, fermacapelli, abiti, tappeti, rivestimenti per sedie, borse, spille, ruches…

Si può perdere l’orientamento di fronte alle decine di possibilità con cui è possibile riciclare le vecchie cravatte. Quelle con la macchia di sugo mai andata via, quelle stinte dall’uso e quelle che oramai sono passate di moda. A ben guardare, la versatilità non ha mai vissuto troppo lontana dalle cravatte. Nella storia si sono contati 85 modi per annodarsi la cravatta. Si annoverano ben 5 diversi stili cromatici e innumerevoli lunghezze e larghezze. Per non parlare delle mode: Regimental alla Matteo Marzotto oppure stretta secondo lo stile Mod, in seta o in lana.

Anche dopo aver sfruttato ogni occasione di seduzione, la cravatta non perde il vizio e prende letteralmente per la gola innumerevoli giovani donne affascinate dai colori e dalle varianti. O forse mosse da un’invidia sempre repressa per quell’oggetto (uno dei pochi) che solo poche algide dive del cinema hanno potuto indossare senza spacciarsi per maschere di carnevale.

La blogger Woof Nanny (nome in codice derivante dalla sua attività di dog sitter) ha addirittura dedicato un intero blog, Artful Tie, alle innumerevoli varianti della cravatta in fase post-vitam. Per rassicurare l’ignaro lettore che crede di essersi infilato nel solito blog fatto di idee arruffate, in Artful Tie i suggerimenti sono separati in aree di intervento: abbigliamento, accessori, borse, giocattoli, decorazione domestica, tessuti e infine le varie ed eventuali.

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A guardare la vastità delle proposte viene da pensare che nel mondo ci siano occulti circoli del cucito dedicati al recupero delle cravatte.

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Eileen per esempio si mostra, orgogliosa, in posa da Cleopatra sopra un tappeto composto da una raggiera di cravatte, Nancy Gamon è l’autrice di un rivestimento per lampade a base di cravatte color lavanda, Nina ne ha fatto un abito molto sexy, mentre Carol ne ha prese una serie e cucite fino a farne un copri cuscino.

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Non prendetela come la solita mania all’americana, però. Busybees è un duo italiano al femminile che con le cravatte ha costruito intere collezioni di accessori che vanno dal copri spalle, alle cintura fino alle minigonna.

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Se fino a ora vi è sembrato che il mondo girasse positivamente al contrario, stupitevi ancora di più all’idea di pagare 435 dollari per una sedia intrecciata. Le vende la designer Alabama Chanin sulla piattaforma Vivre.

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Tiebag di Sunchic è invece un esempio lussuoso di seconda vita: una borsa in pelle il cui manico è una cravatta.

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Vale la pena gettare un occhio anche alle 845 proposte che saltano fuori alla parola “upcycle neck tie sulla piattaforma Etsy, il portale del fai da te. Anche chi si sente meno ispirato di fronte a questo pezzo di stoffa colorato potrà trovare il pezzo forte con cui attrarre l’attenzione della più accanita fashion victim.

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Facilità compositiva, resistenza, colore, fantasia… sono innumerevoli le qualità che rendono questo oggetto una vera miniera di idee. Cucirne una accanto all’altra dà un sicuro effetto psichedelico, mentre arricciarle a mo’ di fiocco esalta le sfumature dei colori e decora gli abiti più semplici. A volte basta infilarne una dentro le asole dei pantaloni e una cintura prende forma.

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