Altro che plastica! Ecco i piatti commestibili e biodegradabili con crusca di grano

I piatti e i bicchieri usa e getta di plastica stanno per essere ufficialmente messi al bando, ecco allora che iniziano a fioccare alternative ecosostenibili come ad esempio i piatti commestibili a base di crusca di grano.

I piatti e i bicchieri usa e getta di plastica stanno per essere ufficialmente messi al bando, ecco allora che iniziano a fioccare alternative ecosostenibili come ad esempio i piatti commestibili a base di crusca di grano.

Conosciamo la crusca di grano in quanto benefica per stomaco e intestino ed in grado di favorire la regolarità. Un’innovativa azienda polacca, la Biotrem, ha pensato invece di sfruttare in maniera originale questo ingrediente naturale per realizzare piatti, ciotole e posate monouso e biodegradabili.

Come spiegato sul sito dell’azienda, gli unici ingredienti con cui sono realizzate le stoviglie sono crusca di frumento e acqua che vengono fusi insieme usando alte temperature e applicando una certa pressione. Nessun prodotto chimico viene usato nella realizzazione di questa linea pensata per essere utilizzata una sola volta e poi aggiunta al compost.

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I piatti e le scodelle sono resistenti al microonde e possono essere utilizzati sia con cibi caldi che con cibi freddi. Tuttavia Biotrem avverte i clienti di non usare i prodotti in crusca di grano per servire liquidi caldi come tè, caffè o zuppe e anche bevande gassate.

Per quanto riguarda forchette e coltelli, questi hanno un contenuto in crusca di frumento molto più basso rispetto a piatti e scodelle. Questi utensili sono realizzati con solo il 10% di crusca di frumento e il 90% di polylactide, che è un poliestere termoplastico biodegradabile ottenuto dal mais.

Il vantaggio per l’ambiente dell’utilizzo di stoviglie come queste non è solo relativo alla riduzione dei rifiuti. Secondo l’azienda con sede a Varsavia, per produrre 1 kg di piatti in crusca di frumento considerando il processo di coltivazione del grano, il trasporto, la lavorazione e l’utilizzo, si rilasciano in atmosfera circa 1,3 kg di CO2 rispetto agli 8,5 kg che derivano invece dalla produzione di 1 kg di piatti e bicchieri monouso in plastica.

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Questi piatti commestibili presentano però anche uno svantaggio: dato che contengono grano non possono essere usati da persone celiache o intolleranti al glutine. Fortunatamente esistono già diverse altre alternative come piatti, bicchieri e posate di mais o fatte di altri ingredienti biodegradabili e gluten free.

Si spera che presto queste soluzioni, che manderanno definitivamente in pensione la plastica usa e getta, diventeranno alla portata di tutti sia in quanto a prezzo che a diffusione sul mercato.

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Francesca Biagioli

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