Nel Paese che inquina più di tutti gli oceani, la start up che trasforma la plastica del mare in materiale per l’edilizia

I Plastic Flamingo raccolgono i rifiuti dalle acque del fiume di Manila per trasformarli in "eco-legname" utile per le costruzioni.

Un’azienda nelle Filippine sta cercando di alleviare l’aggravarsi della crisi dei rifiuti di plastica trasformando bottiglie, bustine monouso e involucri in materiali da costruzione.

Ogni mattina a Manila un centinaio di persone rastrellano cumuli di spazzatura sulle rive  del Pasig, uno dei fiumi più inquinati del mondo, riempiendo interi sacchi per pulire un corso d’acqua che è anche una delle principali fonti di plastica oceanica.

I “Plastic Flamingo”, o “The Plaf”, come si fanno chiamare, lavorano da dieci anni per eliminare l’eccesso di spazzatura. Raccolgono i rifiuti, li triturano e poi li modellano in pali e assi chiamati “eco-legname”, che possono essere utilizzati per recinzioni, terrazze o anche per costruire rifugi di soccorso per le vittime dei disastri ambientali. 

©REUTERS/Eloisa Lopez

La maggior parte del materiale raccolto consiste in  involucri di plastica, bustine monouso e materiali di imballaggio. Dall’inizio della pandemia, come se non bastasse, a questo cumulo di spazzatura si sono aggiunte le mascherine chirurgiche.

L'”eco-legname”, utilizzato nell’edilizia, è al 100% materiale riciclato. Avendo raccolto fino ad oggi più di 100 tonnellate di rifiuti di plastica, l’impresa sociale sta facendo la sua parte per affrontare un problema locale che ha ramificazioni globali.

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Le persone non sanno come smaltire queste plastiche, possono darle ai centri di riciclo come noi, che li trasformiamo in prodotti utili.

ha affermato Allison Tan, addetta al marketing di “The Plaf”.

Oltre ad affrontare i problemi dei rifiuti, il gruppo afferma di essere in trattative con altre organizzazioni non governative per aiutare a ricostruire le case distrutte dai tifoni, utilizzando i suoi materiali da costruzione sostenibili.

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©REUTERS/Eloisa Lopez

La spazzatura del Pasig non è solo un problema filippino. Un rapporto del 2021 di Our World in Data dell’Università di Oxford stima che l’81% della plastica oceanica globale proviene dai fiumi asiatici; le Filippine da sole contribuiscono per un terzo del totale.

Tuttavia quello della plastica non è un problema prettamente asiatico. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, ogni anno vengono prodotte circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, un problema che è stato si è aggravato durante la pandemia. 

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