Che Hello Kitty sia stata ed è un simbolo non è di certo una novità, ma che la famosa gattina possa essere stata realizzata in alluminio riciclato è sicuramente una novità. Così, alla veneranda età di 35 anni, tra l'altro celebrati a livello globale e in svariate maniere, Hello Kitty è entrata anche lei nelle mondo del sostenibile grazie all'idea di una designer, Christine Esposito.
Che Hello Kitty sia stata ed è un simbolo non è di certo una novità, ma che la famosa gattina possa essere stata realizzata in alluminio riciclato è sicuramente una novità. Così, alla veneranda età di 35 anni, tra l’altro celebrati a livello globale e in svariate maniere, Hello Kitty è entrata anche lei nelle mondo del sostenibile grazie all’idea di una designer, Christine Esposito.
Ispirandosi a lei, la designer si è inventata una vera e propria chicca per le amanti della gatta più famosa del mondo: i gioielli che utilizzano materiali riciclati come alluminio, lattine e addirittura tappi di bottiglie! Di gioielli realizzati dalla spazzatura avevamo avuto modo di vederne diverse creazioni: da quelli ricavati dalla tastiera del computer a quelli da costruire fai-da-te con le cartine delle caramelle, fino alla Geek Jewelry ricavati dai rifiuti elettronici, ma come non aggiungere nel nostro “repertorio-portagioie” questi piccoli oggetti di design frutto del riciclo creativo delle lattine per le bibite.
L’inconfondibile sagoma di Hello Kitty assume così, via via, i vari motivi che contraddistinguono altrettanti inconfondibili drink. Dalla Coca Cola alla Red Bull, dalla Pepsi al Green Tea, la gatta più famosa del mondo diventa un ciondolo che dà un tocco di eco-chic alle nostre catenine. Ideali come regalo di Natale i gioielli Hello Kitty realizzati dai barattoli di latta sono acquistabili online nell’angolo “Funky recycling” allestito dalla designer sul sito eaty.com ad un prezzo che si aggira intorno ai 5 dollari.
Nella sua collezione, oltre ad Hello Kitty, le lattine assumono le forme e gli usi più svariati, orecchini, magneti e pendenti tutti “griffati” dai marchi delle bibite a noi più care. C’è solo l’imbarazzo della scelta a conferma che la tendenza alla sostenibilità sta sempre di più investendo contagiando la moda e i designer, sempre più impegnati a creare dagli “scarti” un vero e proprio stile.