Eolico domestico fai-da-te: studenti realizzano turbine eoliche con materiali di scarto

Utilizzare l'energia eolica in casa è conveniente per l’ambiente e per la bolletta, questo è assodato. Ma immaginavate che si potesse rendere ancora più green e conveniente questa rinnovabile? Ci sono riusciti alcuni studenti americani, che hanno realizzato delle turbine eoliche seguendo le più ferree regole del bricolage e del riciclo creativo, utilizzando esclusivamente materiali di scarto.

Utilizzare l’energia eolica in casa è conveniente per l’ambiente e per la bolletta, questo è assodato. Ma immaginavate che si potesse rendere ancora più green e conveniente questa rinnovabile? Ci sono riusciti alcuni studenti americani, che hanno realizzato delle turbine eoliche seguendo le più ferree regole del bricolage e del riciclo creativo, utilizzando esclusivamente materiali di scarto.

Sapevamo già, infatti, che fosse possibile realizzare l’eolico domestico fai-da-te, ma che si potessero utilizzare materiali e rottami destinati alle discariche per farlo, questa è una bella novità.

Pezzi di tubi in PVC, vecchie palizzate, paraurti di go-kart, torce per saldatura, cavi e fili elettrici, un pizzico di ingegno e un occhio per il design: è così che alcuni ingegnosi e giovani studenti della Technical High School, nel New Jersey (USA) sono riusciti a costruire sei aerogeneratori ad asse verticale per un totale stimato, ad un vento di 15-20 nodi, di 500 W di potenza.

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Lavorando in gruppi di 5, gli studenti hanno raccolto i materiali sia nella loro scuola che in un vicino parco di divertimenti, mentre la fibra di vetro è stata loro donata da una società che costruisce e ripara barche.

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Testate già con successo per un mese, anche in condizioni metereologiche avverse, le turbine “riciclate” hanno appassionato e affascinato i ragazzi che le hanno realizzate: “Non avevo mai pensato che potessero esistere davvero tante cose, che la gente considera come spazzatura, che si possono, invece, utilizzare per creare qualcosa di nuovoafferma entusiasta Carly Hemingway, studentessa che ha lavorato al progetto- ed ora guardo al mondo con occhi nuovi sapendo che una vecchia moto può fornire nuovi ingranaggi e un vecchio go-kart può essere fatto a pezzi per costruire una nuova struttura”.

Questi ragazzi dimostrano che educare all’ambiente significa anche “sporcarsi le mani”, fornendo gli strumenti per modificare i comportamenti scorretti e toccando la coscienza delle persone, per poter capire quanto i nostri gesti possano essere davvero utili e fruttuosi!

Roberta Ragni

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