Negli ultimi anni, l'energia eolica si è affermata sempre più come una delle energie rinnovabili per eccellenza, e non sono pochi gli esempi di impianti domestici realizzati dalle aziende di settore, comprese quelle italiane. Stessa cosa, tuttavia, non si può dire per gli impianti domestici realizzati da privati, ovvero, per usare una formula più accattivante, le mini-centrali fai-da-te. I tentativi ci sono stati, non c'è dubbio, ma quello che vi presentiamo oggi è di certo l'esperimento più riuscito e – soprattutto – semplice da replicare!
Negli ultimi anni, l’energia eolica si è affermata sempre più come una delle energie rinnovabili per eccellenza, e non sono pochi gli esempi di impianti domestici realizzati dalle aziende di settore, comprese quelle italiane. Stessa cosa, tuttavia, non si può dire per gli impianti domestici realizzati da privati, ovvero, per usare una formula più accattivante, le mini-centrali fai-da-te. I tentativi ci sono stati, non c’è dubbio, ma quello che vi presentiamo oggi è di certo l’esperimento più riuscito e – soprattutto – semplice da replicare!
Innanzitutto un po’ di storia. Il primo esemplare di Zoetrope – questo il nome della turbina fai-da-te – è stato commissionato da Mike Marohn, cittadino di Washington con il pallino dell’energia pulita. Volendo soddisfare parte del fabbisogno energetico impiegato per il riscaldamento dell’acqua, Mike si è rivolto alla Applied Sciences, un non meglio precisato gruppo di ricercatori/scienziati che conducono progetti in vari campi delle scienze (un’occhiata al loro sito web vi schiarirà le idee). Armato di oggetti raccattati un po’ nei negozi di elettronica un po’ on-line un po’ “anywhere”, il gruppo A.S. ha quindi sfornato uno strano cilindro, che tutto sembra… tranne una turbina eolica!
Eppure, Zoetrope è proprio questo: un mini-impianto che, grazie a una serie di assi concave disposte a raggiera in posizione verticale, è in grado di produrre fino a 150-200 watt di energia elettrica. Non molto, è vero, ma bisogna considerare che un simile risultato lo si ottiene con una velocità del vento di 30 km/h circa, condizione comune in molte zone d’Europa e d’Italia.
Inoltre, alcune parti della turbina possono sopportare raffiche fino a 100 km/h… altre no. Insomma, qualche miglioramento lo si può fare. E infatti, messo a punto il prototipo, alla Applied Sciences hanno pensato bene di pubblicare le relative istruzioni, conferendo al tutto una dimensione “open source”. Chiunque vorrà contribuire al miglioramento di Zoetrope è quindi pregato di farsi avanti!
A questo link troverete le istruzioni – in lingua inglese (file pdf) – per costruire la vostra turbina eolica. Qui la pagina completa del progetto.