Da oggi è possibile riciclare le proprie scarpe da ginnastica anche se consumate dalla troppa frenesia quotidiana.
Non correre. O meglio: corri pure, ma non verso il cassonetto della spazzatura. Perché da oggi è possibile riciclare le proprie scarpe da ginnastica anche se consumate dalla troppa frenesia quotidiana.
Basta fare un salto in uno dei negozi convenzionati per la raccolta delle vecchie sneakers: le calzature che non servono più potranno tornare utili per realizzare la pavimentazione gommosa delle piste di atletica e dei parchi giochi; o la parete interna dei nuovi palloni da calcio. Oppure stringhe per scarpe.
I vantaggi di questa soluzione? Molti: più spazio in casa, ripostigli sgombri dalle scarpe che non vengono più utilizzate, armadi più liberi. Le mamme non brontoleranno più, il partner sarà felice di poter finalmente ingombrare con qualcosa di suo la “nostra” parte di magazzino domestico faticosamente recuperata…
E una innegabile valenza sociale, perché si permette la realizzazione di nuove strutture pubbliche. Oltre, naturalmente, di nuove calzature.
D’altro canto… la scarpa vecchia dove la metto? C’è da pensare anche a questo. Da qualche settimana sul mercato è presente la Esosport, iniziativa creata a Febbraio dal Gruppo Eso che dal 1999 si occupa di riciclaggio industriale.
Il programma è tanto semplice quanto azzeccato: si portano le vecchie scarpe sportive presso dei punti vendita che hanno dei contenitori appositi. Il contenuto viene, poi, indirizzato a un procedimento di smaltimento e di riciclaggio, come indica all’Adnkronos Salute Claudio Grassi, responsabile di Eurosport: “Il primo passo per dare una nuova vita alle scarpe ormai non più utilizzabili è proprio qua: la raccolta delle vecchie calzature da ginnastica presso i punti vendita che aderiscono all’iniziativa“.
Il messaggio dato dal progetto, Recycle your shoes. Repave your way, sintetizza in sei parole tutta la filiera di trasformazione. È sempre Grassi a spiegare meglio il procedimento: “Quando il contenitore viene riempito, le sneaker iniziano un viaggio verso alcune aziende presenti sul nostro territorio, che si occupano di smaltimento intelligente“.
Ecco, dunque, una nuova frontiera della raccolta differenziata: la scarpiera – cassonetto che servirà a produrre nuove realizzazioni.
Tutto sta, a questo punto, a trovare dei punti vendita che aderiscano al progetto. I responsabili di Eso Srl contano che, entro la fine dell’anno, si riesca ad arrivare a 1000 “box“, per una raccolta totale di 50 mila paia di vecchie scarpe.
E chissà che uno degli utilizzi non sia proprio la realizzazione di ecosneakers, scarpe da ginnastica già presenti sul mercato e prodotte con il riciclo di pneumatici, rivestimenti di cotone biologico e stringhe ricavate dalla plastica riciclata delle bottiglie.
L’elenco dei punti vendita presso i quali è possibile portare le ex compagne di sport è consultabile al sito www.esosport.it